Scienze

Scoperto un pianeta sul quale può esistere la vita

Scoperto il "cugino" della Terra. La Nasa annuncia l'osservazione del primo pianeta extrasolare con una dimensione simile alla Terra: si chiama Kepler 186f, dista 500 anni luce dalla Terra e sulla sua superficie potrebbe esserci acqua liquida.

Dopo la scoperta di oltre 1700 pianeti al di là del sistema solare, ecco il rinvenimento del pianeta che tutti cercavano: una seconda Terra. Utilizzando il telescopio spaziale Kepler della Nasa infatti, è stato identificato un pianeta con dimensioni simili a quelle del nostro pianeta, il quale ruota ad una distanza dalla sua stella che renderebbe la sua superficie abitabile. Su di essa infatti, le temperature sono tali che l’acqua, se esistesse, potrebbe scorrere allo stato liquido, elemento fondamentale per avere la vita così come la conosciamo sulla Terra. Al momento il pianeta è stato chiamato con la sigla Kepler 186f.

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Attorno ad una stella molto comune
Questi si trova nel sistema solare noto come Kepler 186, il quale si trova a circa 500 anni luce dalla Terra nella costellazione del Cigno. Insieme al pianeta appena scoperto ve ne sono altri quattro e la stella madre ha una massa che è circa la metà del nostro Sole. Si tratta di una “nana rossa”, un tipo di stella che costituisce circa il 70% delle stelle della Via Lattea. Gli altri quattro pianeti compagni sono rispettivamente Kepler 186b, Kepler 186c, Kepler 186d e Kepler 186e, i quali ruotano attorno alla stella una volta ogni 4, 7, 13 e 22 giorni rispettivamente e ad una distanza tale dalla stella che li rende troppo caldi per la vita.

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Non è il primo, ma è il più importante
Kepler 186f non è il primo pianeta ad essere stato scoperto nella fascia che gli astronomi chiamano “zona abitabile”, ma tutti avevano dimensioni almeno del 40% superiori a quelle terrestri e ciò rende difficile capire quali possono essere gli ambienti che li caratterizzano in superficie. “La scoperta di Kepler 186f è un passo in avanti davvero significativo verso la ricerca di altri mondi simili alla nostra Terra e questo fa si che con la costruzione e la messa in orbita del telescopio spaziale Webb e del Transiting Exoplanet Survey Satellite ci fa sperare di trovare molte altre terre simili al nostro pianeta”, ha detto Paul Herts, direttore dell’Astrophysic Division della Nasa.

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Roccioso, ma non è nota la massa
Al momento non è possibile dire quale sia la massa e la composizione di Kepler 186f, anche se ricerche precedenti, tuttavia, suggeriscono che esso possa essere roccioso, proprio come la Terra. “Al momento conosciamo un solo pianeta con la vita, la nostra Terra, ma ogni volta che ne troviamo uno nella fascia abitabile di un’altra stella è un passo estremamente significativo per trovarne un secondo”, ha sottolineato Elisa Quintana, ricercatrice per il SETI alla Nasa, dell’Ames Research Center di Moffett Field, in California e autrice principale della pubblicazione apparsa su Science.
Kepler 186f ruota attorno alla stella una volta ogni 130 giorni e da Kepler 186 riceve circa un terzo dell’energia che la Terra riceve dal Sole. Facendo le debite proporzioni si può immaginare che a mezzogiorno su Kepler 186f la luce che arriva è simile a quella che sulla Terra giunge circa un’ora prima del tramonto del nostro Sole.

“Che il pianeta sta nella fascia abitabile non significa necessariamente che sulla superficie vi sia vita, perché essa dipende da molti fattori, tra i quali il tipo di atmosfera che lo ricopre”, sottolinea Thomas Barclay, ricercatore presso la Bay Area Environmental Research Insitute e coautore della ricerca.

18 aprile 2014
Tag scienza - scienze -
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