Scienze

Madagascar: il gigantesco "coccodrillo" del Giurassico

Un antenato dei coccodrilli camminava eretto sulle quattro zampe e aveva un morso micidiale quanto quello del T. rex: uno studio italiano.

Robuste mascelle armate di enormi denti seghettati, che per forma e dimensioni si avvicinano a quelli di un T. rex, sette metri di lunghezza dal muso alla coda, quattro zampe robuste con le quali poteva rincorrere le sue prede sulla terraferma: sono le caratteristiche principali del Razanandrongobe sakalavae, nome lungo, che "tradotto" è ancora più lungo: "lucertola antenata gigante della Sakalava", che è una regione del Madagascar. Insieme ai suoi scopritori - ricercatori italiani e francesi, il cui studio è pubblicato su PeerJ - lo chiameremo per brevità Razana.

«Questo animale era un notosuco, un predatore parente dei coccodrilli, altamente specializzato e adattato agli habitat di terraferma», spiega Cristiano Dal Sasso, del Museo di Storia Naturale di Milano, responsabile della ricerca. «I Razana erano diversi dai coccodrilli odierni: avevano un cranio alto e massiccio, non appiattito, e camminavano eretti sulle quattro zampe, ben sollevati da terra.»

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Lungo circa 7 metri, il Razana camminava eretto sulle 4 zampe.

Queste caratteristiche fanno pensare che potesse competere anche con i dinosauri teropodi: era ai vertici della catena alimentare.

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I paleontologi Cristiano Dal Sasso (a sinistra) e Simone Maganuco. In mezzo, il muso del Razana, al Museo di Storia Naturale di Milano. Dal Sasso mostra le ossa mandibolari, strettamente saldate, Maganuco indica le narici - che confluiscono in avanti, sulla punta del naso. Sono due caratteristiche anatomiche che indicano la parentela con i coccodrilli, a dispetto del cranio stretto e alto. © Giovanni Bindellini

Dinosauro o coccodrillo? Il Razana è noto dal 2006, ed era già stato descritto - dallo stesso Dal Sasso e dai suoi colleghi paleontologi Simone Maganuco e Giovanni Pasini - e identificato come un nuovo genere e specie di rettile del Giurassico in Madagascar.

A quel tempo però erano noti solo alcuni denti e un frammento di osso mascellare, conservati al Museo di Storia Naturale di Milano: con quei pochi reperti a disposizione era impossibile stabilire se l’animale fosse o meno parente dei dinosauri.

Poi, la svolta: nuovi resti cranici, tra cui un osso premascellare e un osso della mandibola, ora conservati al Museo di Storia Naturale di Tolosa, permettono di ricostruire al meglio il rettile preistorico che si posiziona tra i grandi carnivori terrestre del Giurassico medio in Madagascar.

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La TAC sulle ossa del cranio di Razana ha dato informazioni sui meccanismi di sostituzione dei denti e sulle dimensioni di denti e radici. Il dente mandibolare più grande (C,D) è lungo 13,76 cm e il dente premascellare più grande (A,B) misura 15,04 cm; la sua radice, ancora ben impiantata, racchiude un dente di sostituzione lungo 6,41 cm. © Cristiano Dal Sasso

Predatore e necrofago. Le narici, che occupano una cavità ossea comune (nei dinosauri sono divise), l’estremità della mandibola formata da quattro ossa saldate, la conformazione del palato osseo... Tutto ciò ha permesso di escludere che il Razana fosse un dinosauro: era un "coccodrillo di terraferma" con denti potenti come quelli di un T. Rex, diverso dai coccodrilli odierni sia per la postura sia proprio per i denti.

I denti del Razana mostrano una caratteristica unica, che allo stato attuale delle nostre conoscenze risulta condivisa esclusivamente col dinosauro per eccellenza, il Tyrannosaurus rex: sono seghettati, con dentelli evidenti, regolari e notevolmente grandi (ancora più grandi di quelli del T. rex), mentre i denti degli odierni coccodrilli sono conici e non seghettati.

«Il Razana era un predatore attivo, ma probabilmente anche un necrofago, un mangiatore di carogne», spiega Dal Sasso: «le mascelle massicce azionate da potenti muscoli e i denti robusti e seghettati, con grandi dentelli rinforzati, suggeriscono che la dieta carnivora del Razana comprendesse tendini e ossa.»

4 luglio 2017 Luigi Bignami
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