Sapiens e Neanderthal si incrociarono più volte nell'Europa di 50 mila anni fa, ma non furono in grado di generare prole sana - in particolare, figli maschi in grado di perpetuare un nuovo mix umano. Lo rivela il primo studio sulla genetica dei nostri lontani "cugini" effettuato non sul DNA mitocondriale (quello trasmesso dalla madre), ma sul cromosoma Y di un maschio Neanderthal vissuto a El Sidrón (Spagna) 49 mila anni fa.
Le analisi dimostrano che quel cromosoma sessuale è completamente diverso da quello dell'uomo moderno: in pratica, del cromosoma Y dei Neanderthal non c'è più traccia nel DNA dei maschi Sapiens. E questo, nonostante europei ed asiatici abbiano ereditato dall'1 al 3% del patrimonio genetico dei vicini ominidi.
Destino scritto nei geni. Sulla base delle analisi di El Sidrón, l'ultimo comune antenato delle due specie risale a circa 590 mila anni fa: in quel periodo gli antenati di Sapiens e Neanderthal cominciarono a separarsi. Il motivo sarebbe proprio il cromosoma Y e la risposta immunitaria indotta sui feti maschi.
Sistema di difesa. Il DNA del Neanderthal spagnolo presenta mutazioni in tre diversi geni immunitari, uno dei quali produce antigeni che scatenano una risposta immunitaria nelle donne incinte, causando l'aborto dei feti maschi recanti quel gene. In pratica, anche se Sapiens e Neanderthal si incrociarono, anche in tempi relativamente recenti, furono incapaci di generare maschi sani: rimasero vicini, ma separati. Una distanza che avrebbe decretato il declino definitivo dei Neanderthal.