Basterà allungare una mano "dentro" a una foto per cogliere un fiore per lei, e poi via, dribblando il traffico in equilibrio sullo skate a motore, sicuri di arrivare in orario... Fantascienza? La storia della puntualità forse sì, ma tutto il resto è già tra noi, e il "2010" (domani!) è l'occasione giusta per fare il punto su alcune tecnologie sorprendenti. E per chiederci dove sono finiti i robot...
Una "subway" da qualche parte nel mondo. Costruita con radiosity, il software capace di simulare qualunque condizione e sfumatura di luce. |
Cominciamo dai computer? È comodo perché ci siete seduti davanti proprio in questo momento... Bene, date un'occhiata alla tastiera. Se il modello è recente, avete una tastiera bella e sottile, e nei prossimi mesi lo sarà sempre di più (sottile), ma mai quanto quella del "2010" che, letteralmente, sparirà, perché sarà una proiezione interattiva. Le prove generali di questa tecnologia sono andate bene. I suoi pionieri sono i coreani, adesso pronti a invadere il mondo con una generazione di "laserkey", gli apparecchi che proiettano la tastiera su qualunque superficie piana. Prepariamoci a ticchettare sul tavolo, con tanto di "tic-tic" simulato per smascherare chi tenterà di lavorare tamburellando a caso sul tavolo, in attesa del passo successivo: tastiere virtuali 3d che galleggiano nell'aria.
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L'immagine siamo noi. Novità anche per la scrivania (vera, non del pc), che potrà essere ovunque, tanto c'è - o ci sarà - una tecnologia capace di creare stanze virtuali, a tutta parete e a grandezza reale, dove si incontrano le immagini 3d di amici e colleghi lontani, come se fossero lì in carne e ossa. Ci stanno lavorando alcuni gruppi di studio della facoltà di Scienze Informatiche del North Carolina (Usa): il progetto si chiama, guarda caso, "Office of the Future", e sfrutta nuove magie della computer grafica. Scelta, quest'ultima, al posto della normale videoregistrazione perché permette di esaltare qualunque dettaglio, anche un rapido battito di ciglia, per creare un'esperienza totalmente realistica.
Foto per aria
Dalla simulazione 3d della stanza virtuale alle immagini che galleggiano nell'aria grazie a una nuova tecnologia di proiezione, l'Heliodisplay, che sfrutta le proprietà fisiche dell'elio contenuto nell'aria trasformandolo in un pannello di proiezione. E fa anche di più: queste immagini possono essere manipolate muovendo le mani nell'aria, e con i software adatti si può "entrare" direttamente nella scena di un film, per esempio, spostare oggetti e interagire con i simulacri. Queste capacità dell'Heliodisplay non sono proprio dietro l'angolo, ma il proiettore esiste già e può essere usato anche accoppiato a un normale lettore dvd. Ammesso di volere spendere 15 o 16 mila euro per vedersi un film.
In movimento
Cambierà il nostro concetto di "mobilità"? Sì, e forse in direzioni sorprendenti, se dovessero affermarsi "oggetti" come quello proposto dall'australiana ScarPar Pty: una tavola - simile a uno skateboard - che al posto delle ruote monta due gruppi di cingoli motorizzati e indipendenti, capaci di spingere la tavola per una trentina di kilometri a oltre 20 km/h su qualunque tipo di terreno, dal fango all'asfalto sconnesso, dalla neve alla sabbia. Pare che lo ScarPar sia già un prototipo (in effetti, l'unica prova della sua esistenza è un filmato sgranato - ma sorprendente! - sul sito della società) e che l'azienda stia ora cercando di dotarlo di motori elettrici, anziché a scoppio, prima di presentarlo al mondo.
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Il robot lillipuziano
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Se gli scienziati avessero rispettato le promesse, oggi le nostre strade sarebbero piene di robot! E invece gli uomini di latta sono ancora troppo grandi, ingombranti, impacciati, un po' stupidi, anche. L'Honda Asimo fa ogni tanto la sua apparizione da ballerino in qualche show giapponese, il suo cane Aibo scodinzola meccanicamente per qualche minuto, e poi a riflettori spenti tornano nei loro scatoloni in cantina. Fosse per loro, sarebbe la fine della scienza. Fortuna che ci sono i giocattoli-robot, anzi, i "quasi veri robot" mascherati da giocattoli, come Tomy i-Sobot: alto 16,51 cm, capisce (bene) una decina di comandi vocali, ha un vocabolario di 200 parole e sa fare circa 200 movimenti pre-programmati. È il più piccolo robot domestico del mondo! Non è granché quanto ad hi-tech, ma è talmente flessibile da poter essere arruolato per compiti speciali - spesso fa lo "sminatore", per esempio. Come Asimo canta e balla, ma mentre Asimo lo vedi solo in tv, Tomy esiste per davvero: lo trovi persino su Amazon a 300 dollari!