Tre biologi inglesi hanno riportato in vita alcuni muschi antartici che si trovavano congelati, in uno stato di assoluta inattività, da almeno 1.500 anni. I dettagli di questa resurrezione, che ha sorpreso gli stessi scienziati, sono riportati sulla rivista Current Biology. Il gruppo era in missione sull'isola di Signy, situata a metà strada fra la Terra del fuoco e il continente antartico, con l'obiettivo di ricavare dati sul clima del passato dall'analisi dei muschi, che in quella regione formano distese compatte, fatte di zolle alte anche più di un metro. I frammenti ottenuti dagli strati situati più in profondità, e quindi più antichi, sono stati prelevati e messi in un incubatore e, inaspettatamente, hanno iniziato a germogliare. «Abbiamo prestato molta attenzione a non contaminare i campioni con materiale provenienti dagli strati più superficiali della zolla, o con microrganismi ambientali», ha spiegato Peter Convey, della British Antartic Survey, fra gli autori della scoperta. «Per il resto, non è stato fatto nulla per favorire il fenomeno, se non mettere i frammenti in condizioni di temperature e luce adatte a farli germogliare.»
Potenzialità da esplorare. È la prima volta che vengono riportate in vita piante così antiche, mentre qualcosa di simile era stato fatto in passato con batteri che si trovavano in uno stato dormiente anche da migliaia di anni. Anche se le cellule batteriche sono più semplici di quelle di un organismo vegetale, i ricercatori ora ritengono che sia possibile risvegliare muschi anche molto più vecchi di 1.500 anni.