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Il più grande dei laghi subglaciali al Polo Sud è stato raggiunto, dopo decenni di scavi nel ghiaccio. Il lago Vostok è un bacino di acqua temperata, sepolto da 20 milioni di anni. Il Vostok è lungo 250 km, largo 50 e profondo 1: quanto il lago Ontario. è nascosto a 3,7 km sotto la superficie. Clicca sull'immagine per ingrandirla. Illustrazione di Patrizio Croci.
Il tuffo nel lago
Erano arrivati a poche decine di metri dal lago vero e proprio, ma le condizioni del tempo particolarmente avverse obbligarono il gruppo di ricercatori a fermarsi. Ora con l’avvicinarsi
dell’estate australe le condizioni sono tornate quelle ideali per
continuare la perforazione e secondo varie voci lo scalpello del perforatore si è tuffato nel lago.
Il
Vostok è
isolato dall’ambiente esterno da centinaia di migliaia se non da
milioni di anni (qualche ricercatore ipotizza addirittura 20 milioni di anni) e quindi potrebbe avere al suo interno una
vita del tutto
diversa da quella presente oggi sulla Terra. Una sorta di vita “aliena”.
I russi hanno utilizzato tutte le
tecniche oggi a disposizione per evitare il seppur minimo
inquinamento del lago da parte di batteri o di altri elementi che potrebbero compromettere
l’habitat che si è creato là sotto. Ovviamente da parte del mondo scientifico si
attende con ansia di poter vedere i campioni di acqua provenienti dalle profondità del lago che, oltre ad essere il più grande lago subantartico, è anche uno dei laghi più grandi al mondo.
La posizione del lago Ellsworth e quella di molti altri laghi subantartici
All'attacco di Ellsworth
Nel frattempo un team di 12 ricercatori
britannici è sbarcato in
Antartide con
100 tonnellate di attrezzatura necessaria per realizzare una simile esplorazione nel lago
Ellsworth, un altro dei
150 laghi subglaciali. Pur essendo di dimensioni inferiori al lago Vostok, la storia dell’acqua presente al suo interno non dovrebbe essere molto diversa dal precedente e i risultati quindi sarebbero di
grandissimo interesse in ogni caso. Se tutto andrà come previsto e le condizioni del tempo non creeranno intoppi (l’anno scorso i russi si dovettero fermare perché le temperature scesero fino a -89°C)
tra due mesi i ricercatori britannici affonderanno anche il loro scalpello nelle acque del lago.
Anche la Nasa è interessata
Queste ricerche trovano grande interesse anche da parte degli enti spaziali, prima di tutto da parte della Nasa, perché sono numerosi i satelliti di Giove e Saturno che possiedono una crosta di ghiaccio e un oceano al di sotto di essa. Sperimentare tecnologia sulla Terra da trasportare poi lassù potrebbe permettere di affrontare le ricerche nei mari alieni di quei satelliti e cercare lassù la vita.