Il 2° marzo 1980 alle 15 e 36 in prossimità del vulcano Sant’Helens che si trova nello stato di Washington, negli Stati Uniti, si verificò un terremoto del 4,1° della scala Richter.
Fu il primo di una serie che sfociò con un sisma del 5,2° Richter, il 18 maggio.
La parete settentrionale del vulcano scivolò letteralmente a valle e un'esplosione diede il via alla formazione di una nube di cenere incandescente che iniziò a scendere anch’essa ad oltre 100 chilometri all'ora distruggendo un’enorme area di foresta.
Contemporaneamente una nuvola di polveri si sollevò nella stratosfera ed oscurò il cielo nel raggio di 200 chilometri dal vulcano. Era un vulcano di cui si conosceva poco, perché in tempi storici aveva eruttato solo 180 anni prima. Terminata l’eruzione si scoprì che circa 2,5 chilometri cubi del suo fianco nord erano stati sbriciolati e la cima si era abbassata di 350 metri. Durante la prima eruzione (seguita da altre) perirono 57 persone e le polveri emesse si depositano anche a 2500 km di distanza. Fu così che decine di chilometri quadrati di foresta attorno ad esso andarono distrutti.
Da quel momento però la natura iniziò a ritornare sui suoi passi e nel filmato qui sotto potete vedere come in 30 anni il “verde” abbia riconquistato le pendici del vulcano. Un vulcano che non si è ancora spento del tutto…