Nell'era di Internet e delle stazioni spaziali, degli smartphone e del Gps, che cosa ci fanno in giro i terrapiattisti? Come è possibile che qualcuno pensi davvero che la Terra sia fatta come un frisbee o come una pizza? Si tratta di un ritorno alle credenze del passato? No, perché a parte le visioni che ci vengono da alcuni popoli antichi, come gli Egizi e i Babilonesi, che immaginavano il mondo come un luogo piatto, già nel IV secolo a.C. era chiaro che la Terra fosse un globo.
Il terrapiattismo nasce in realtà nell'Inghilterra del XIX secolo. E negli ultimi anni sta avendo un successo crescente. Le ragioni sono diverse. Da un lato ci sono i moderni mezzi digitali che consentono di portare le proprie idee, anche le più strampalate, a una platea mondiale. E questo è un bene, un segno di democrazia. Ma allo stesso tempo è diventato troppo facile confondere la popolarità con l'autorevolezza. Ecco allora che se una persona famosa (uno sportivo, un attore, un cantante) dice la sua su qualsiasi argomento, i suoi fan lo prendono in parola.
Nel caso del terrapiattismo americano, è capitato di recente con la star dell'NBA Kyrie Irving (che poi ha "ritrattato") e con il rapper B.o.B, che ha iniziato un crowdfunding di scarso successo per raccogliere il denaro necessario a inviare un satellite nello spazio, per verificare la forma della Terra. Come se di satelliti non ce ne fossero già migliaia.
Della forma della Terra si può anche sorridere; ma il terrapiattismo è in realtà la manifestazione più stravagante di un disagio sempre più diffuso nei confronti della scienza ma anche delle istituzioni, di qualsiasi tipo siano. Per questo, è interessante capire come nascano questi fenomeni e come si alimentino ai giorni nostri.
Di tutto questo tratta il libro Perché dicono che la Terra è piatta (Centauria Libri, 2019), scritto da Gianluca Ranzini, astrofisico e giornalista di Focus, del quale pubblichiamo qui di seguito il capitolo che riguarda la nascita del terrapiattismo.
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Il ritorno dei terrapiattisti
Rowbotham, Carpenter e gli altri che posero le basi della Flat Earth Society
La teoria della Terra piatta riprende vigore nel XIX secolo grazie a Samuel Birley Rowbotham, personaggio poliedrico e controverso. Nato in Inghilterra nel 1816, lo troviamo poco più che ventenne come segretario in una comune socialista radicale.
Sono gli anni in cui inizia a indagare la forma della Terra studiando quella della superficie dell'acqua. Ha a disposizione un tratto rettilineo del Bedford Canal, un canale artificiale realizzato nel Seicento nella contea di Cambridge. L'idea di Rowbotham, concettualmente corretta, è che se la Terra è curva anche la superficie delle acque deve incurvarsi seguendo la forma del pianeta. Il suo primo esperimento è del 1838: entra a un capo del canale con un telescopio, tenuto a 20 centimetri dal pelo dell'acqua, e guarda verso il capo opposto. Nello strumento, sostiene di vedere le persone che fanno il bagno a sei miglia di distanza, e di constatare che una barca che si allontana rimane visibile nella sua interezza; se la Terra fosse sferica, la parte più bassa del panorama (bagnanti e scafo della barca) finirebbe sotto l'orizzonte. Quindi non c'è curvatura: la Terra è piatta.
Rowbotham pubblica i risultati dei suoi esperimenti nel 1849 con lo pseudonimo di Parallax in un fascicolo di 16 pagine intitolato Zetetic Astronomy: A Description of Several Experiments which Prove that the Surface of the Sea is a Perfect Plane, and that the Earth is not a Globe, che nel 1865 diventerà un volume di oltre 200 pagine. Dopo il breve periodo nella comune, si reinventa medico da un lato e conferenziere itinerante dall'altro. Sul primo fronte, anche se non ci sono prove certe che si sia mai laureato in medicina, pratica in diverse città inglese come Dr. Birley Ph.D. Il suo campo di maggiore interesse è come prolungare la vita umana a migliaia di anni o, meglio ancora, come diventare immortali. Sul secondo, comincia a promuovere le sue idee sulla Terra piatta, che da un lato contengono tracce di una visione biblica radicale, dall'altro sono proposte come strumento per le menti libere contro i dogmi della scienza tradizionale. È un ottimo oratore, di modi cortesi, e ha il gusto della polemica.
Nelle sue prima uscite pubbliche a volte si trova in difficoltà, ma con il tempo acquisisce sicurezza. E impara a cavarsela d'impaccio nei momenti più delicati svicolando davanti alle domande più insidiose o ribaltando a proprio favore alcune osservazioni che sembrano contraddirlo. Dopo la morte di Rowbotham, le sue idee vengono portate avanti da alcuni seguaci, che nel 1892 trasformano in Universal Zetetic Society la Zetetic Society fondata da Parallax poco prima di morire.
L'obiettivo è «la divulgazione della conoscenza relativa alla Cosmogonia Naturale a conferma delle Sacre Scritture, basata sull'indagine pratica».
Le idee di Rowbotham intanto arrivano anche negli Stati Uniti, dove si trasferisce uno dei suoi adepti più motivati, lo stampatore William Carpenter. Che insegna stenografia ed è un seguace del mesmerismo, cioè la cura delle malattie attraverso l'applicazione di calamite. Nel 1885, a Baltimora, pubblica il libro One Hundred Proofs the Earth is Not a Globe (Cento prove che la Terra non è un globo).
Nel 1956 Samuel Shenton, inglese, di professione pittore di insegne, s'innamora, poco più che ventenne, delle idee di Parallax imbattendosi nel suo libro mentre studia un aeromobile che può rimanere fermo a mezz'aria in attesa che la Terra ruoti sotto di esso fino a portare i passeggeri alla meta desiderata. E fonda la Flat Earth Research Society, naturale evoluzione della Zetetic Society ma con una connotazione religiosa meno accentuata. Alla sua morte, nel 1971, ne prende le redini l'americano Charles K. Johnson; all'epoca, la società tocca il record di circa 3000 membri.
Ma quando anche Johnson muore, nel 2001, il terrapiattismo sembra essere un po' passato di moda. Tuttavia, Johnson ha il tempo di togliersi una soddisfazione: in un'intervista del 1980 sottolinea infatti che il logo delle Nazioni Unite (una rappresentazione del globo terrestre in proiezione azimutale equidistante) sembra esattamente la mappa della Terra piatta disegnata da Rowbotham. E dichiara: «Lo zio Joe [Stalin], Churchill e Roosevelt posero il piano generale per una New Age sotto l'egida delle Nazioni Unite. […] Dopo la guerra, il mondo sarebbe stato dichiarato piatto e Roosevelt sarebbe stato eletto primo presidente del mondo. Quando la Carta delle Nazioni Unite fu redatta a San Francisco, presero la mappa della Terra piatta come loro simbolo».
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