Tutte le nostre cellule possiedono lo stesso patrimonio genetico, però hanno forma e funzioni diverse. Una cellula dell’intestino, per esempio, può essere paragonata a un microscopico cubo. La faccia che sporge nella cavità intestinale è sollevata in minuscoli prolungamenti, i microvilli, che le danno un caratteristico aspetto a spazzola. Una cellula nervosa del nostro organismo, come quella che comanda un muscolo di una gamba, presenta invece una lunghissima fibra del diametro di circa 20 millesimi di millimetro. Questa spettacolare differenza di forma viene spiegata dal fatto che queste due cellule hanno funzioni differenti: la prima è dedicata alla assimilazione degli alimenti digeriti nella cavità dell’intestino e quindi presenta i microscopici sollevamenti dell’orlo a spazzola (da 1000 a 3 mila per cellula, circa 200 milioni in un millimetro quadrato), che ne moltiplicano da 25 a 50 volte la superficie assorbente. La seconda trasmette l’impulso nervoso a un muscolo, come se fosse un filo del telefono, e perciò presenta una fibra allungata lungo la quale il segnale si muove a una velocità tra i 60 e i 130 m/s.