I sommergibili hanno diversi sistemi per rifornire di aria l’equipaggio quando navigano a grande profondità. Anzitutto dispongono di grandi quantità di aria prelevata in superficie e compressa in appositi contenitori, che normalmente serve per le manovre di discesa e risalita ma che può in parte essere utilizzata permettendo all’equipaggio di respirare per uno o due giorni. Un altro metodo consiste nell’aprire e distribuire nell’ambiente cartucce contenenti un reagente chimico a base di sodio e potassio: assorbe l’anidride carbonica dell’aria espirata dalle persone, restituendo ossigeno. Quando la cartuccia ha esaurito la sua capacità di depurazione, cambia colore e viene eliminata. Infine, per le emergenze, ogni membro dell’equipaggio ha una piccola bombola di ossigeno compresso. I sommergibili nucleari, grazie alla loro maggiore potenza e dimensione, hanno riserve di aria compressa ancora maggiori e un unico grande depuratore al sodio-potassio, attraverso il quale l’aria viene fatta passare forzatamente per essere poi ridistribuita nell’ambiente. Quando invece navigano poco sotto la superficie, i sommergibili fanno emergere all’esterno uno “snorkel”, attraverso il quale l’aria viene aspirata per mezzo di pompe.