Non è un personaggio qualunque e di solito rilascia interviste con lo stesso ritmo con cui realizza un nuovo album: una volta in un decennio. Nell'ultimo dialogo con i media l'uomo conosciuto come Prince dichiara la morte di Internet.
“Secondo il cantante il futuro della musica non è l'on-line”
Musica gratis ed esclusiva - La notizia è contenuta dall'ultima intervista rilasciata dall'aritsta al Daily Mirror: la Rete delle reti è morta, lunga vita ad Internet. L'occasione per le dichiarazioni del Principe è il suo nuovo album, 20TEN, che, in quella che viene definita la distribuzione musicale dell'anno, verrà rilasciato in forma totalmente gratuita, solo per il Regno Unito, proprio dal Daily Mirror questa Domenica.
Artista poliedrico - Come tutte le leggende viventi Prince si concede pochissimo ai media: questa è la prima intervista che rilascia a un quotidiano inglese negli utlimi dieci anni. L'artista, il compositore, il musicista, il regista e l'uomo un tempo conosciuto come Prince ha venduto più di 100 milioni di album negli ultimi 30 anni ed è da tempo che ha cominciato una battaglia contro gli abusi di Internet, a partire dai suoi video non ufficiali pubblicati su YouTube.
Niente distribuzione digitale - Le idee di Prince ad alcuni possono sembrare demodé, ma i più scaltri e arguti sostengono che sia solo l'inizio di un nuovo trend. Le sue dichiarazioni circa la vendita online della sua musica suonano davvero pesanti come mattoni: “Non vedo perché dovrei dare la mia nuova musica a iTunes o qualcun altro. Loro non me la pagano in anticipo e si arrabbiano se non possono averla.” E ancora, il Principe traccia un parallelismo con un altro noto mezzo di comunicazione musicale: “Internet è come MTV. Un tempo MTV era innovativa e ora è già fuori tempo massimo.”
Luddista del nuovo millennio - Pare che l'astio di Prince per la Rete delle reti e per tutto ciò che è composto di byte non riguardi comunque le sole note musicali: “Ad ogni modo, tutti questi computer e gadget digitali non fanno bene. Riempono solamente la tua testa di numeri e questo non può essere certo un bene.”