Tra lockdown, zone rosse e arancioni, probabilmente non se ne è accorto quasi nessuno, ma secondo una recente ricerca una delle conseguenze delle chiusure da covid è stato il peggioramento nella qualità delle previsioni metereologiche, soprattutto quelle a breve termine.
Picco negativo. A sollevare il tema sono stati i meteorologi del National Oceanic and Atmospheric Administration's Global Systems Lab di Boulder, in Colorado, che hanno notato un drastico calo nella precisione delle previsioni meteo a partire dall'inizio della pandemia da CoViD-19, con un picco negativo soprattutto nei mesi di marzo e aprile del 2020 quando il mondo intero si è praticamente fermato.
Ecco, in occasione della Giornata Mondiale della Meteorologia (World Meteorological Day), quest'anno dedicata a "Oceano, clima e tempo", ciò che sta all'origine di questa riduzione nella precisione delle previsioni meteo.
I ricercatori, capitanati da Eric James, hanno ricondotto questo peggioramento nelle loro capacità previsionali alla improvvisa riduzione del traffico aereo commerciale provocata dalla covid.
A bordo. Gli aerei di linea infatti sono dotati di numerosi strumenti per la rilevazione delle condizioni meteo in quota: la temperatura, l'umidità, la velocità dei venti. Questi dati vengono condivisi in tempo reale con gli istituti di meteorologia che li utilizzano per aggiornare i valori di partenza richiesti dai modelli previsionali.
Solo negli Stati Uniti, prima della pandemia, i voli di linea trasmettevano a terra circa 700.000 osservazioni al giorno.
La mancata circolazione degli aerei e la conseguente riduzione dei dati disponibili ha quindi ridotto l'accuratezza e l'affidabilità dei risultati prodotti da questi modelli. Le conclusioni dello studio sono state pubblicate sull'ultimo numero del Journal of Applied Meteorology and Climatology.
Qualche anno fa gli stessi scienziati si erano posti la domanda: cosa succederebbe ai nostri modelli se improvvisamente il traffico aereo venisse bloccato o fortemente limitato? Dalle simulazioni effettuate osservarono che una riduzione dell'80% dei voli commerciali avrebbe ridotto della stessa percentuale i dati disponibili per i modelli previsionali, causando un peggioramento dell'affidabilità dei risultati finali.
Questione di sicurezza. Oggi i voli commerciali sono ridotti del 50% circa rispetto all'epoca pre-covid e di conseguenza sono notevolmente diminuite anche le osservazioni meteo che inviano alle stazioni di terra.
Questi dati, sottolineano i meteorologi, sono importanti perché alimentano non solo i modelli che generano le previsioni del tempo che utilizziamo quotidianamente, ma anche quelle utilizzate dalle stesse linee aeree per la programmazione dei voli.