Oggi la popolazione dell'Europa, esclusi i Paesi transcontinentali (Russia e Turchia), si aggira attorno a 700 milioni di persone: se torniamo indietro nel tempo, nel periodo compreso tra 360.000 e 560.000 anni fa, i cittadini dell'Europa "occidentale" (concetto però oggi più politico che geografico) erano compresi tra 13.000 e 25.000 persone, Homo neanderthalensis - i Sapiens apparvero più tardi, circa 200.000 anni fa in Africa.
A sostenerlo sono Ana Mateos e Jesús Rodríguez del Centro Nacional de Investigación sobre la Evolución Humana (CENIEH), i quali hanno lavorato con un gruppo di studio il cui obiettivo era proprio quello di capire le dimensioni della popolazione nell'area dell'attuale Europa occidentale (lo studio è pubblicato su Scientific Reports). Nonostante l'esiguo numero di persone che si sarebbero potute incontrare, paragonabile ad una piccola cittadina dei nostri giorni, quella popolazione era più ampia di quanto si pensava fino a oggi in seguito a precedenti studi.
Il periodo studiato non è stato scelto a caso: è considerato uno tra i più importanti dell'evoluzione umana. In quel lasso di tempo sono apparsi sulla Terra i Neanderthal (circa 500.000 anni fa), e verso la fine del periodo studiato iniziò a svilupparsi una particolare tecnica per produrre utensili in pietra - chiamata tecnica Levallois. Ancora, verso la fine di quel periodo vi furono imponenti oscillazioni climatiche che senza ombra di dubbio hanno fortemente influenzato la distribuzione e l'evoluzione degli esseri umani.
Ecco una domanda bizzarra a cui però possiamo dare una risposta, approssimativa ma verosimile, e limitatamente alla nostra specie, l'Homo sapiens. Secondo le stime del Population Reference Bureau e i modelli di calcolo elaborati nel 1995 dal demografo Carl Haub – aggiornati ogni anno dal team che ne ha raccolto l'eredità – i sapiens che hanno calcato la Terra dalla loro prima apparizione consolidata (che Haub ha fissato al 50000 a.C.) sono oltre 108 miliardi. Se a questa considerevole massa di individui togliamo gli attuali quasi 8 miliardi di viventi, ecco che abbiamo la nostra conta dei morti.
Stando ai ricercatori questa escursione tra 13.000 e 25.000 individui era correlata alle aree abitabili che si allargavano o si riducevano in rapporto all'estensione dei ghiacci delle glaciazioni: i periodi più caldi favorivano l'aumento della popolazione. Tuttavia, i gruppi umani durante i periodi glaciali non si isolarono del tutto nelle penisole dell'Europa meridionale e anche nei periodi più difficili doveva esserci un'area di collegamento tra la penisola iberica e le isole britanniche. L'Europa, dunque, fu abitata anche durante i periodi più freddi, soprattutto in una fascia che andava dalla Francia alla Germania occidentale: le aree abitabili, durante il pleistocene medio, in Europa erano abbastanza ampie, e proprio questo fa supporre che vivesse un numero di persone superiore a quanto si pensava precedentemente.