Quale modo migliore, per inaugurare Focus Live, la kermesse live con Focus, la più autorevole realtà editoriale italiana per la divulgazione scientifica, se non l'incontro con la persona che più di ogni altra in Italia è riuscita a portare la scienza nelle case di tutti, Piero Angela?
Un uomo, la scienza. Dopo i doverosi onori di casa dell'inaugurazione di Focus Live, che ha visto sul palco Jacopo Loredan (direttore di Focus) e Fiorenzo Galli (direttore del Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci), è stata la volta del primo degli ospiti illustri, Piero Angela.
Non poteva che partire da qui la prima delle quattro giornate in cui Milano sarà capitale italiana della cultura scientifica, con oltre 200 eventi e una quantità di percorsi virtualmente infinita, poiché ciascun visitatore sarà libero di scegliere il proprio.


Dalla rivoluzione della ruota alla rivoluzione industriale e poi quella tecnologica, Piero Angela ripercorre i passaggi che hanno permesso - o rallentato - l'evoluzione dell'umanità nelle «creature dotate di quel motore straordinario che è la mente umana, quella macchina che consente loro di cogliere ciò che è necessario per adattarsi all’ambiente e sopravvivere alle sfide che si presenteranno di fronte a loro» che oggi siamo.
La porta girevole. Le migliaia di puntate dei programmi di Angela, i trentanove libri (tutti scritti a mano, tiene a precisare), i novant’anni che porterà a compimento tra qualche settimana, hanno avuto il loro momento chiave verso la fine degli anni Sessanta, quando, da giornalista "generalista", viene folgorato dalla sequenza degli Apollo che partono in direzione dello Spazio e capisce di essere davanti alla sua sliding door. E vi passa attraverso, scavando un solco mediatico, ma anche culturale e sociale. Il resto - chiosa Loredan - è cronaca e anche già storia.
Cos’è diventata la nostra Europa, e come sarà tra 30 anni?, chiede ad Angela il direttore di Focus: «Siamo soggetti al rischio costante di commettere gravi errori - è la replica - perché l’esplosività della nostra demografia ci metterà di fronte tanti problemi da risolvere. Penso all’ineluttabile invecchiamento della società, ai flussi di persone che lasciano la loro terra per ‘cercare il cibo’ o scappare dalla guerra. Oggi come mai prima abbiamo bisogno di strumenti, quelli giusti per riflettere sui cambiamenti che ci circondano. La scienza e la tecnica, in questo senso, ci aiuteranno sempre di più a capire come fare a non commettere gravi errori. Ma anche la cultura e la politica devono fare la loro parte».

Tra tecnologia e aldilà. Qual è il rapporto di Piero Angela con la tecnologia? «Passo molto tempo alla tastiera... ma quella del pianoforte - scherza Angela, che - confida - lavora alla composizione di un’opera musicale - Con quella navigo nella musica, tuttavia credo che l’altro navigare, quello nel Web, sia per l’uomo contemporaneo uno straordinario modo di viaggiare tra le emozioni, e queste ultime sono il vero carburante della vita.» E alla domanda delle domande, cosa c’è nell’aldilà, l’uomo di scienza e di cultura risponde (non risponde) con l’aforisma perfetto: «L’obiettivo primo della scienza è sapere quello che si sa e non sapere quello che non si sa». Confucio docet.