Un recente studio di SMobile Systems analizza il mercato di Android e il risultato più eclatante è che Google permette ad almeno un quinto delle sue applicazioni mobili di collezionare i dati dei propri utenti.
“Ventinove programmi nascondono un noto spyware”
Privacy a rischio - L'analisi riguarda buona parte delle 48.694 applicazioni per Android che girano per il pianeta. Tra queste migliai, ben il 20% richiede informazioni all'utente e 29 applicazioni addirittura nascondono un noto spyware. Mentre 383 applicazioni sono in grado di leggere o usare i dati personali, anche se inseriti e utilizzati per altri servizi o altre applicazioni. Mentre il 3% spediscono messaggi SMS senza l'autorizzazione o l'interazione da parte dell'utente.
Arma a doppio taglio - Collaborare, in modalità Open, con altri sviluppatori per creare il miglior software possibile porta indubbi vantaggi, ma anche dei grossi rischi: Android permette a qualsiasi sviluppatore di produrre e condividere un'applicazione col resto degli utenti. Così si ha quella felssibilità che è il motore della creatività e che gli altri marketplace virtuali, come il famosissimo App Store di Apple, certamente non hanno. Ma tutto ciò poterebbe anche servire a dei malintenzionati per carpire dati e informazioni dagli utenti più ignari e ingenui.