Quando ci muoviamo, gli oggetti sulla terraferma si muovono rispetto a noi tutti con la stessa velocità. Nonostante questo, le cose che si trovano più vicino sembrano scorrere più rapidamente di quelle più lontane. Infatti, per osservarle, è necessario muovere gli occhi o la testa più velocemente. Questo fenomeno ha una spiegazione puramente geometrica; non c’è nulla di fisico o di fisiologico. Facciamo un esempio: supponiamo di viaggiare a una velocità di un metro al secondo (stiamo percorrendo un metro ogni secondo, quindi stiamo andando a 3,6 km/h). Consideriamo un oggetto posto a un chilometro e guardiamo le cose dal suo “punto di vista”. In un secondo questo oggetto ci vedrà percorrere un metro. Ma un metro rispetto a un chilometro è pochissimo. Perciò esso non si accorgerà proprio del nostro spostamento in un secondo. Esso potrà apprezzare il nostro spostamento solo in un tempo più lungo (per esempio un minuto). Dal nostro punto di vista, pur essendo noi a viaggiare, possiamo pensare che noi siamo fermi e che l’oggetto si muove, e che quindi le cose vadano allo stesso modo. Assumiamo invece che l’oggetto sia a due metri. Il nostro spostamento di un metro (che avviene sempre in un secondo) sarà rilevante rispetto alla lunghezza di due metri. Così l’oggetto ci vedrà percorrere una considerevole distanza anche in un solo secondo. Dal suo punto di vista siamo “veloci”. Dal nostro punto di vista, invece, è l’oggetto a essere “veloce”.