Scienze

Perché un liquido aspirato da un tubo prosegue poi la sua corsa da solo?

È un caso che molti avranno sperimentato personalmente dovendo imbottigliare il vino, cioè trasferirlo dalla damigiana alla bottiglia, o dovendo travasare benzina da un serbatoio all’altro. Si...

È un caso che molti avranno sperimentato personalmente dovendo imbottigliare il vino, cioè trasferirlo dalla damigiana alla bottiglia, o dovendo travasare benzina da un serbatoio all’altro. Si immerge per circa venti centimetri un’estremità di un tubo di gomma nel liquido del primo recipiente; l’altra estremità la si porta alla bocca e si aspira. In questo modo si costringe il liquido a penetrare nel tubo per effetto della rarefazione, fenomeno dovuto alla diminuzione della pressione interna, che risulterà perciò inferiore a quella atmosferica esterna. Una volta “strappato” il liquido dal contenitore, l’aspirazione provocherà la spinta verso l’altro recipiente. Per evitare che la corsa rallenti, non appena si avverte l’arrivo del liquido alle labbra bisogna immergere rapidamente il tubo nella bottiglia, collocata più in basso. Per il principio dei vasi comunicanti, infatti, un medesimo liquido si porrà alla stessa altezza in tutti i recipienti. Perciò, se si solleva la bottiglia oltre il livello della damigiana si vedrà il flusso di vino rallentare e poi arrestarsi e arretrare lasciando spazio all’ingresso di bolle d’aria nel tubo. Affinché il liquido riparta occorrerà abbassare la bottiglia e aspirare nuovamente.

26 giugno 2002
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