Perché un liquido non si “sgasi” è necessario non lasciar sfuggire l’anidride carbonica che si libera nell’aria a contatto con la superficie dello spumante. Quando in questo velo d’aria l’anidride raggiunge la stessa concentrazione che ha nel liquido, essa impedisce ad altra anidride di liberarsi. Un ottimo metodo per raggiungere lo scopo è tappare la bottiglia. Per lo champagne, però, il tappo una volta “saltato”, si dilata troppo per poterlo riutilizzare. Ecco perché c’è chi inserisce un cucchiaino di metallo (alcuni sostengono che quelli d’argento funzionano meglio) nel collo della bottiglia. Non esistono prove che questo “rimedio della nonna” funzioni; esiste invece una ricerca che dimostra il contrario. Nel 1995 un gruppo di scienziati di Épernay (la “capitale” dello champagne) provò a conservare bottiglie di spumante semivuote per verificare le variazioni di pressione del gas al loro interno. Alcune bottiglie vennero lasciate senza tappo, altre con un cucchiaino nel collo, altre ancora tappate. I risultati dimostrarono che l’unico sistema efficace per mantenere l’anidride carbonica nel vino è un tappo ermetico. Il cucchiaino, se abbastanza freddo, potrebbe servire a mantenere fredda anche l’aria sopra il liquido che farebbe quindi da “tappo” per l’anidride. Si tratta però di una spiegazione molto teorica dato che queste condizioni si possono mantenere solo per pochi minuti, fino a che la temperatura non si uniforma.