La carta ingiallisce perché alcuni dei componenti si degradano in seguito a reazioni chimiche di ossidazione (perdita di elettroni) e idrolisi (scissione di composti) che causano la formazione di ossidi e acidi, principali responsabili del cambiamento di colore.
Fattori interni. Il degrado è favorito da particolari sostanze contenute nella carta e da agenti esterni. Le sostanze che creano maggiori alterazioni sono la lignina, che si trova nel legno, e i metalli come il ferro e il rame, talvolta presenti nell’acqua dell’impasto: entrambi hanno l’effetto di catalizzare le reazioni chimiche.
"Nemici" esterni. Luce, umidità e inquinamento atmosferico sono i principali fattori che intervengono dall’esterno. La luce è energia che, assorbita dalle molecole, ne accelera le trasformazioni. Le sostanze inquinanti (come zolfo e azoto) in presenza di acqua si trasformano in acidi (solforico e nitrico), imbrunendo i bordi della carta. L’umidità favorisce la proliferazione di batteri e funghi che producono pigmenti colorati. La polvere, infine, assorbe tutte queste sostanze e le deposita sulla carta.