Si può volare nell'occhio del ciclone e c'è chi lo fa per lavoro. Sono i "cacciatori di uragani" del Noaa, National Oceanic and Atmospheric Administration, l'agenzia per gli studi oceanografici, meteorologici e climatici degli Stati Uniti. Volano appunto attraverso i cicloni, fino a raggiungerne il "cuore", con due aerei Lockheed WP-3D Orion, soprannominati Kermit e Miss Piggy (come i due personaggi dei Muppet), ma che in realtà sono veri e propri laboratori volanti: dotati di tre diversi radar e altri sofisticati strumenti, sono anche in grado di lanciare speciali sonde.
Cacciatori di uragani. Il loro obiettivo è quello di raccogliere dati indispensabili per poter studiare questi complessi e pericolosi fenomeni atmosferici e per fare previsioni più accurate sulla loro evoluzione. Le missioni durano di solito tra le otto e le 10 ore e a bordo, tra piloti, tecnici e scienziati, ci possono essere fino a 20 persone. E per ogni tempesta attraversata, un adesivo che ne porta il nome viene attaccato sulla fusoliera dell'aereo: ciascun apparecchio ne ha già un centinaio. Ma come può essere volare attraverso un uragano? Richard Henning, direttore di volo del Noaa, ha provato a spiegarlo così: «Provate a immaginare di andare sulle montagne russe all'interno di un autolavaggio».
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