Un team di ricercatori della Georgia Tech University ha recentemente portato a termine un esperimento che sembra uscito dalla sceneggiatura di Jurassik Park: Betül Kaçar e i suoi colleghi sono infatti riusciti a riportare in vita un batterio risalente a mezzo miliardo di anni fa.
Trucco genetico
Per ottenere questo incredibile risultato gli scienziati hanno utilizzato un piccolo trucco: hanno inserito un gene risalente a 500 milioni di anni fa in un moderno esemplare di E Coli e ne hanno osservato il comportamento.
Il batterio è sopravvissuto all’esperimento e si è riprodotto in più di 1000 generazioni tra le provette dei laboratori americani: gli scienziati sperano ora di scoprire come e se l’organismo e il suo patrimonio genetico si evolveranno, magari dando vita a qualcosa di nuovo, come potrebbe essere accaduto milioni di anni fa.
«È come se stessimo riavvolgendo e riproducendo il nastro dell’evoluzione» ha spiegato ai media Kaçar «questo ci permetterà di vedere se l’evoluzione seguirà la stessa traiettoria che ha già seguito una volta».
Mutazioni preistoriche
Il nuovo batterio chimera è mutato rapidamente e alcuni esemplari sono diventati più forti e sani rispetto alle generazioni precedenti. Il fatto che le prime generazioni non fossero particolarmente resistenti ha offerto ai ricercatori lo scenario ideale per seguire l’evoluzione e l’adattamento alle nuove condizioni.
I ricercatori hanno avviato la riproduzione di 8 ceppi di E Coli alterato con il gene antico e dopo le prime 500 generazioni ne hanno sequenziato il genoma: non in tutti i ceppi il gene EF-Tu – quello proveniente dal passato e responsabile dell’allungamento dell’organismo – era mutato. In compenso erano cambiate le proteine moderne che con questo gene interagiscono. E secondo gli scienziati questo spiegherebbe l’incredibile velocità di adattamento dei batteri alle condizioni ambientali moderne
«Questo processo ci permetterà di chiarire dubbi di paleo-biologia discussi da tempo», ha spiegato Kaçar al convegno di astrobiologia organizzato dalla NASA e recentemente concluso. «Ciò che ci interessa maggiormente sapere e se l’evoluzione si ripete sempre identica a se stessa approdando ogni volta allo stesso punto, o se offre diverse soluzioni per lo stesso problema.»
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