Come ogni Olimpiade che si rispetti, puntuale è arrivato il sospetto di una medaglia "dopata". La performance finita sotto la lente di ingrandimento è, questa volta, quella della nuotatrice cinese Ye Shiwen, fresca vincitrice dei 400 misti.
Più veloce dei maschi.
Da dove nasce il dubbio? Non tanto (o non solo...) dai quasi 3 secondi di distacco inflitti all'atleta che si è piazzata subito dopo di lei, quanto da un dato cronometrico che, se non è sospetto, è curioso: la Shiwen ha infatti percorso gli ultimi 50 metri (nella frazione finale a stile libero) in appena 28"93, più veloce persino di Ryan Lochte, il vincitore della medaglia d'oro tra i maschi (che ha impiegato 29 secondi e 10 centesimi).
Ai controlli è tutto regolare.
Senza tanti giri di parole, gli allenatori del team americano definiscono la performance come "incredibile", e avanzano il sospetto di qualche pratica illegale. Ma davanti a controlli antidoping con esito negativo, i "giudici" delle Olimpiadi non possono fare altro che prendere atto del risultato sul campo.
Su Focus: c'è un limite ai record?
All'evoluzione delle prestazioni sportive, alle previsioni sui record che verranno raggiunti nelle varie discipline, ai fattori psicologici e fisici che contribuiscono al superamento dei limiti è dedicato un dossier nel numero 238 di Focus, da qualche giorno in edicola (guarda sommario e anteprima).
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La performance della nuotatrice cinese Ye Shiwen, che nell'ultima frazione dei 400 misti ha fatto meglio dei colleghi maschi, lascia a bocca aperta. E desta qualche sospetto...
