Secondo un recente studio statunitense, pubblicato su Proceedings of the National Academies of Science, la varietà più diffusa di mais geneticamente modificato, il mais Bt, avrebbe effetti negativi sull'ecosistema acquatico. Approvata più di dieci anni fa dalle autorità competenti statunitensi e immessa sul mercato nel 1996, questa varietà di mais era stata progettata per resistere ai parassiti, grazie all'introduzione nel suo Dna del gene del bacillus thuringiensis (da qui la denominazione di mais Bt), codificato per la produzione di una tossina innocua per l'uomo, ma letale per i parassiti del cereale. Dopo aver condotto numerosi test di laboratorio, i ricercatori hanno scoperto che i prodotti del metabolismo di tale tossina sono dannosi anche per i tricotteri, minuscoli insetti che popolano le acque e che rappresentano cibo fondamentale per pesci e anfibi. Prima dell'approvazione del mais Bt erano stati condotti diversi studi sulla sua sicurezza ambientale, compresa quella per gli ecosistemi acquatici utilizzando minuscoli crostacei, ma non insetti, che risultano invece molto più soggetti agli effetti dannosi della tossina Bt.