Scienze

Chi saranno i Nobel 2017?

Lunedì 2 ottobre, con l'annuncio del premio per la fisiologia o medicina, inizierà la settimana dei premi Nobel 2017. Come ogni anno sono arrivate puntuali le previsioni formulate dagli analisti dell'agenzia Thomson Reuters. Ecco l'elenco dei possibili vincitori.

Lunedì 2 ottobre, con l'annuncio del premio per la fisiologia o medicina, inizierà la settimana dei premi Nobel 2017. Ogni giorno verranno annunciati i laureati (così vengono chiamati i ricercatori o le persone che ricevono il prestigioso riconoscimento istituito da Albert Nobel nel 1895) nelle diverse discipline: 2 ottobre - come detto - Nobel per la fisiologia o medicina; 3 ottobre, il Nobel per la Fisica; 4 ottobre, il Nobel per la Chimica; il 6 ottobre, il Nobel per la Pace; il 9 ottobre, il Nobel per l'Economia; la data dell'annuncio del Nobel per la Letteratura non è stata ancora annunciata.

E come ogni anno, pochi giorni prima degli annunci, sono arrivate puntuali le previsioni formulate dagli analisti dell'agenzia Thomson Reuters. Le previsioni vengono elaborate in base al numero di citazioni scientifiche ricevute dai vari ricercatori e per questa ragione riguardano esclusivamente le discipline scientifiche (medicina, fisica, chimica ed economia).

Dal 2002 all'anno scorso il metodo di previsione è riuscito a "indovinare" 43 candidati (non tutti nell'anno previsto, però) scelti poi dalle istituzioni svedesi. Ecco quelle di quest'anno:

NOBEL PER LA Medicina o Fisiologia. Il premio Nobel per la fisiologia o la medicina è assegnato dall'assemblea del Nobel al Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia. La fisiologia o la medicina era il terzo premio Nobel citato nel testamento di Alfred Nobel. Ecco le previsioni degli esperti di Thomson Reuters.

Lewis C. Cantley, statunitense, è in lizza per aver scoperto il sistema di trasduzione degli enzimi Pl3K (fosfoinositide 3-chinasi) e aver spiegato il loro ruolo nella crescita dei tumori. Si tratta di un contributo che ha permesso lo sviluppo di nuovi trattamenti contro il cancro, il diabete e le malattie autoimmuni.

Karl J. Friston, inglese, potrebbero vincere il per il suo lavoro sui dati di neuroimaging. In particolare, Friston ha adottato una nuova tecnica di analisi dell'anatomia cerebrale che ha contribuito a perfezionare le teorie sullo sviluppo della schizofrenia.

Tra i papabili individuati dagli analisti troviamo anche una coppia formata da moglie e marito (non sarebbe certo la prima): Yuan Chang e Patrick S. Moore, che lavorano all'Università di Pittsburgh. Il loro merito è aver scoperto l'Herpesvirus umano 8 (HHV8), conosciuto anche come Herpes Virus associato al sarcoma di Kaposi (KSHV).

NOBEL PER LA Fisica. Tra i candidati per il riconoscimento in Fisica ci sono tre possibili laureati.

Al primo posto figurano i nomi di Phaedon Avouris, Cornelis Dekker e Paul McEuen. Sono stati i primi a lavorare sull'elettronica a base di carbonio. Gli scienziati si sono concentrati sulla realizzazione di una varietà di nanostrutture, tra cui nanotubi di carbonio, che hanno trovato applicazione nell'elettronica e in molte altre aree.

Poi c'è Mitchell J. Feigenbaum, che lavora alla Rockefeller University di New York, per le pionieristiche scoperte nel campo dei sistemi fisici non lineari e caotici. Il suo lavoro sulla matematica che comunemente sta alla base di questi sistemi ha dato origine all'identificazione di due costanti che dallo scopritore prende appunto il nome (costanti di Feigenbaum).

Infine c'è Rashid A. Sunyaev, dell'Istituto di Fisica e Tecnologia di Mosca che ha lavorato sulla radiazione cosmica di fondo (CMB) residuo del Big Bang. I suoi calcoli sulle fluttuazioni della CMB sono state successivamente confermati attraverso esperimenti e osservazioni satellitari. Potrebbe vincere per i suoi profondi contributi alla nostra comprensione dell'universo, comprese le sue origini, i processi di formazione della galassia e molti altri fenomeni cosmologici.

PREMIO NOBEL PER LA CHIMICA. Se stavate aspettando un candidato italiano, allora dovrete continuare ad aspettare. I più papabili al Nobel per la Chimica sono:

John E. Bercaw, che lavora alla Caltech, Robert G. Bergman, dell'Università di Berkley e Georgiy B. Shul'pin, dell'Accademia Russa delle Scienze. I loro studi sull'attivazione del legame carbonio-idrogeno (C-H) sono stati fondamentali. Si tratta di un campo di ricerca molto attivo nel settore chimico che promette lo sviluppo di nuovi metodi di sintesi.

Jens Nørskov, della Stanford University, per il suo lavoro sulla catalisi eterogenea, un'operazione fondamentale nell'industria chimica. In particolare, il lavoro di Norskov si è concentrato sullo sviluppo di metodi catalitici efficienti e sostenibili.

Un altro terzetto, composto da Tsutomu Miyasaka (Toin University di Yokohama), Nam-Gyu Park (della Sungkyunkwan University di Seoul) e Henry J. Snaith (Università di Oxford), è considerato tra i possibili laureati per l'applicazione dalla perovskite per la fabbricazione di celle a energia solare ad alta efficienza.

PREMIO NOBEL PER L'Economia. Quest'anno, il premio per l’Economia in memoria di Alfred Nobel (questa la giusta denominazione!), assegnato dalla Banca di Svezia, vede tra i possibili vincitori la coppia formata da Colin F. Camerer e George F. Loewenstein, entrambi stutinitensi, per le loro ricerche a cavallo tra neuroscienze, psicologia ed economia. Il loro lavoro si concentra, per esempio, sul perché le persone intraprendano investimenti a rischio o perché i mercati siano soggetti a "bolle" speculative dei prezzi.

I due non sono i soli su cui scommette reuters. C'è anche Robert E. Hall, che lavora alla Stanford University, per aver studiato una serie di temi nel settore microeconomico, in particolare il mercato del lavoro durante le recessioni. Il suo lavoro recente, per esempio, ha dimostrato che durante una recessione come quella recente, la disoccupazione non aumenterebbe a causa di un'improvvisa facilitazione dei licenziamenti ma dipenderebbe dal maggior tempo impiegato dai lavoratori per reinserirsi nel mercato del lavoro.

Ultimi candidati per l'economia sono Michael C. Jensen, dell'Università di Harvard, Stewart C. Myers, del MIT e Raghuram G. Rajan, dell'Università di Chicago, per gli studi effettuati sui complessi fattori che influenzano le persone e le organizzazioni durante il processo decisionale, in particolare nell'ambito della finanza aziendale.

Settimana prossima vederemo se le previsioni erano giuste.

25 settembre 2017 Andrea Rubin
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