A pochi giorni dal debutto mondiale, il nuovo capitolo dell’appassionante gioco di guerra Medal of Honor, rinuncia a nominare le truppe nemiche "talebani". Hanno vinto le pressioni dell'esercito Usa e dei familiari dei caduti contro la possibilità di impersonare i cattivi.
“Il produttore rinuncia al nome nel videogame, che in sostanza non cambia”
Annuncio sul sito – Dopo varie polemiche, nate soprattutto oltreoceano, per la presenza dei Talebani all’interno del gioco, Electronic Arts cancella quel nome da Medal of Honor. Come ha riportato il produttore Greg Goodrich sul sito ufficiale, il clamore suscitato nei mesi precedenti al lancio ha determinato tale scelta, anche se la casa di produzione aveva già affermato di non aver intenzione di invertire la marcia. I pareri delle famiglie dei caduti sono la chiave di volta: il gioco riporta la nuda e cruda realtà del teatro di guerra afgano, ma i nemici sono diventati un generico “Opposing Force”.
Saga di guerra – Medal of Honor è una serie di sparatutto di successo: dal 1999 ad oggi i capitoli precedenti sono stati ambientati durante la seconda guerra mondiale. Ma gli episodi bellici, alcuni con relativa attinenza storica, altri di pura fantasia, che hanno nazisti, giapponesi e altri soldati dell’Asse tra i protagonisti, non avevano però suscitato tante discussioni quanto questo imminente capitolo sull’attuale guerra in Afghanistan.
Anima del commercio – La pubblicità generata dall’affaire Medal of Honor è un’arma utile per promuovere il prodotto, che ha già stabilito un record di prenotazioni. Il lancio mondiale del videogioco è previsto tra 8 giorni, il 12 ottobre. Mentre sarà disponibile per PC, Playstation 3 ed Xbox 360 nei negozi italiani dal 15 di ottobre.