La spessa calotta polare che le protegge ha reso la loro esistenza sconosciuta ai più. Ma la privacy delle creature marine che vivono sotto ai ghiacci artici ha le ore contate. I risultati del lavoro di Nereid Under Ice (NUI), un robot subacqueo all'avanguardia per l'esplorazione del difficile habitat polare, sono stati diffusi per la prima volta il 16 dicembre, durante un convegno dell'American Geophysical Union a San Francisco.
Il rover ideato e costruito dalla Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI), un'organizzazione americana per lo studio delle scienze marine, ha già compiuto quattro spedizioni nell'Artico insieme alla rompighiaccio tedesca Polarstern, documentando per la prima volta con immagini un'abbondanza di vita sotto alla calotta.
all'avanguardia. Crostacei e banchi di creature gelatinose sono stati avvistati dal robot, capace di riprese in tre dimensioni e in tutte le direzioni, un'impresa impossibile ai dispositivi utilizzati fino a oggi (fatti calare direttamente attraverso i ghiacci perforati). NUI, comandato da remoto e connesso alla nave madre tramite un cavo in fibra ottica di 40 km spesso come un capello, sta aiutando gli scienziati a ricostruire i tasselli mancanti della catena alimentare di questo ecosistema.
Incontri ravvicinati. Nelle sue prime immersioni entro i 45 m di profondità, a circa 800 m di distanza dalla nave, si è imbattuto in estese fioriture di alghe, in piccoli crostacei simili a gamberetti (chiamati copepodi), meduse e chetognati (invertebrati predatori dal corpo trasparente a forma di freccia); è riuscito a filmare inoltre, una grande abbondanza di larvacei, animali trasparenti simili a girini, che si spostano con la coda e secernono intorno agli organi interni una sorta di bolla di muco protettivo.
I prossimi passi. Ulteriori spedizioni occorreranno per trovare gli elementi mancanti di questa catena: i pesci, grandi assenti di queste prime esplorazioni, ma prede preferenziali di orsi polari e foche.
Guarda anche il video di una delle spedizioni, pubblicato da Nature. (Video credit: Woods Hole Oceanographic Institution).








