Entusiasta per l'impresa di Felix Baumgartner, che il 14 ottobre 2012 si è lanciato da 39.000 metri di quota, Emanuele Balduzzi, per la sua tesi di maturità scientifica ha lavorato a un esperimento fuori dal comune: il lancio di una pallone sonda dotato della strumentazione per riprendere foto e video e per la registrazione dei dati di volo. Ecco il suo racconto, accompagnato dal video e da alcune delle fotografie che ha mandato alla redazione di Focus.
Frequento il liceo scientifico e per la tesi di maturità ho preparato un esperimento per fotografare la Terra dall'alto. L'idea è nata ammirando l'impresa di Felix Baumgartner: sono rimasto affascinato dalle immagini della Terra vista da lassù. Così ho comprato sul Web un pallone meteorologico, una bombola di elio, una telecamera con sensore Gps integrato, un Gps.
Ho inserito il tutto in una borsa termica, isolata con polietilene per resistere alle basse temperature della tropopausa. Ho contattato l'aeronautica militare e quella civile per ottenere i permessi di lancio, avvenuto poi esattamente alle 9:58 del 29 marzo da Marone (Brescia), sul Lago d'Iseo.
Qui sotto il video dell'esperimento di Emanuele. Più in basso: altri commenti e alcune fotografie scattate dal suo Statospace One.
Il pallone è poi scoppiato alle 11:33 a 30.112 metri sopra Cittadella (Padova) e alle 12:03 è atterrato a Paese (Treviso), perciò dopo avere percorso circa 250 km dal punto di partenza. La cosa che mi ha colpito di più? Il silenzio ad alta quota. E capire quanto siamo piccoli di fronte all'immensità della Terra.
Per l'esperimento ho utilizzato un kit per un pallone meteorologico da 2 metri di diametro, comprato via Web dall'Inghilterra. Per gonfiarlo ho acquistato una bombola di elio da 50 litri.
Ho realizzato tutto da solo. Il giorno del lancio ho però avuto il supporto (morale e "logistico") della mia famiglia e di alcuni amici.
Ho acquistato, sempre sul Web, una telecamera (GoBandit) con sensore GPS integrato che, oltre audio e video, registra anche i dati di altitudine. In più ho aggiunto una seconda telecamera (Olympus) che già possedevo. L'ultima cosa che ho comprato è stata un GPS (Spot) che ogni 10 minuti inviava l'esatta posizione del pallone.
Tutta l'attrezzatura l'ho poi inserita in una piccola borsa termica, una di quelle comuni, usate di solito per i pic-nic, isolata con uno strato addizionale di polietilene per fare fronte alle basse temperature della tropopausa. Nella borsa rinforzata ho praticato due fori per far fuoriuscire gli obiettivi delle due telecamere.
Hai un'impresa da raccontare? Focus ti ascolta.
Per preparare questo momento ho lavorato quattro mesi, da dicembre a marzo, e ho speso in tutto circa 1.000 euro: ripagati dalla soddisfazione, dalle straordinarie immagini "originali" della curvatura della Terra sopra il lago d'Iseo, dal silenzio paradisiaco delle alte quote...
Adesso per Emanuele c'è l'esame di maturità e poi, chissà, anche un Statospace 2, che Focus non mancherà di raccontare.