Continua la guerra tra Apple e Adobe: rencentemente la casa della Mela ha aggiunto una nota nel suo Apple's iPhone Developer Program License Agreement, spiegando che non accetta le applicazioni, per iPhone e iPad, prodotte col software Adobe.
D'altro canto Adobe ha annunciato che, da ora in poi, fermerà gli investimenti nella suite CS5, che è lo strumento per la conversione di contenuti Flash per l'iPhone. Ciò perché i telefoni che utilizzano Android, rappresentano adesso una maggior oppurtunità di mercato, nel lungo periodo, per l'azienda di software.
“Adobe senza soldi e taglia gl'investimenti”
Cronologia in Flash - C'è chi crede che il punto focale sia la politica di Adobe sulla tecnologia flash per i device mobili durante gli ultimi anni. Nel 2005 Adobe ha acquistato Macromedia, in quel momento l'inventore della tecnologia Flash aveva già un enorme mercato in Giappone, grazie al suo prodotto Flash Lite per i cellulari nipponici. Ma sbagliati investimenti successivi, svariati tagli dei costi e ridimensionamento della ricerca, gli hanno impedito di vedere con la giusta prospettiva il differente mercato mobile americano ed europeo, in occasione dell'arrivo dell'iPhone. Infatti nel 2008 Adobe proclamava di aver distanziato Microsoft nel segmento dei formati video, non scommettendo però sul nuovo spazio che si stava andando a creare con l'avvento degli smartphone, iPhone in testa.
Scelta strategica - Oggi Adobe ha compreso l'errore e punta a piazzarsi da protagonista nelle applicazioni per futuri cellulari e affini, puntando su altri cavalli, come Android. Infatti l'iPhone non è l'unico telefono al mondo e non esistono studi di terze parti, che certifichino con chiarezza l'incompatibilità tra il cellulare di Cupertino e i software Adobe. Più che un problema tecnologico, pare una questione di puro business.