Scienze

Moros, il tirannosauro alto come un uomo, antenato in miniatura del T. rex

Il fossile di un predatore carnivoro alto circa 1,80 metri e vissuto prima del più celebre "cugino" riempie un buco temporale nella storia evolutiva di questi animali.

Un parente appena scoperto del T. rex raggiungeva, da adulto, la statura e il peso di un uomo. I resti del predatore, ritrovati ad Emery County, nello Utah, colmano un vuoto conoscitivo importante nella storia dei tirannosauri.

Le ossa di Moros intrepidus - un nome in parte mutuato dalla mitologia greca, che indica un destino avverso e inevitabile, come fu la fine dei dinosauri - appartengono a un esemplare adulto, morto all'età di 7 anni, 96 milioni di anni fa. Il dinosauro, un carnivoro come il più celebre successore, non superava gli 1,8 metri di altezza e pesava circa 78 chili.

Tassello mancante. I tirannosauri, il gruppo cui appartiene il T. rex, furono predatori dominanti nel tardo Cretaceo 15 milioni prima dell'impatto dell'asteroide di Chicxulub. A quel punto, raggiungevano i 4 metri di altezza per oltre 12 metri di lunghezza dello scheletro, e diverse tonnellate di peso.

Fossili di tirannosauri più piccoli e primitivi, vissuti nel Nord America 150 milioni di anni fa sono venuti alla luce in passato, ma finora non era emerso praticamente nulla del periodo intermedio, quello tra le origini e il momento di gloria di questi dinosauri, 81 milioni di anni fa. Per queste ragioni il fossile di Moros intrepidus è tanto importante.

Veloce espansione. Prima di salire ai vertici della catena alimentare, i tirannosauri facevano parte dei numerosi gruppi di cacciatori di piccole dimensioni che vivevano all'ombra di predatori come l'allosauro, un teropode dal cranio robusto e la coda possente. A un certo punto del Cretaceo, l'allosauro si estinse, e il T. rex usurpò in fretta il suo posto. Molto in fretta: ora sappiamo che questa ascesa al "potere" avvenne in 15 milioni di anni (96 milioni di anni fa le dimensioni erano infatti quelle, contenute, del Moros).

Un po' di fortuna. Per i paleontologi si trattò di una trasformazione rapida, per un animale che aumentò la propria massa di un centinaio di volte. A facilitare le cose ci si misero le condizioni climatiche: l'innalzamento delle temperature, la crescita del livello dei mari, il cambiamento della vegetazione e la restrizione degli areali nel Cretaceo superiore favorirono il piccolo, agile e velocissimo dinosauro, che si ritrovò con sempre meno rivali.

L'affinità genetica del Moros con altri tirannosauri rinvenuti in Asia sembra infine avvalorare l'ipotesi dell'origine asiatica del mini-dinosauro, e di una sua preistorica migrazione nel continente americano, quando ancora Asia e Nord America erano collegate.

5 marzo 2019 Elisabetta Intini
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