Steve Ballmer non ne fa una giusta. Da quando è amministratore delegato di Microsoft ha collezionato una serie di flop e non ha azzeccato una previsione a tutto vantaggio di Apple e Google. Ma adesso basta, Microsoft si riorganizza.
“Aria di ristrutturazione aziendale in casa Microsoft”
Gli (in)successi di Steve Ballmer - Steve Ballmer è amministratore delegato di Microsoft dal 2000 e, dall'uscita di scena di Bill Gates due anni fa, è il leader carismatico dell'azienda di Redmond. Nel corso del suo “mandato” la situazione è andata, come dire, un po' a rotoli per colpa di scelte sbagliate e di nuovi concorrenti come Google e la rinata Apple di Steve Jobs. Prima il catastrofico flop di Windows Vista, il sistema operativo peggio riuscito di Microsoft dopo Windows ME, che però non conta perché era solo un restyling di Windows NT/2000. Sempre sotto la sua direzione, è fallito l'attacco all'iPod con Zune, mai uscito dagli Stati Uniti, e le cose non vanno meglio con Windows Mobile che lotta contro iPhone OS, Symbian, Blackberry, e l'outsider Android che guadagna velocemente posizioni. Anche Windows Live, la piattaforma che riunisce tutti i servizi Web di Microsoft, deve vedersela con l'armata di Google, nonostante gli sforzi profusi per lanciare il motore di ricerca Bing. E dulcis (mica tanto) in fundo, c'è Internet Explorer che sta inesorabilmente perdendo consensi a favore di quella vecchia volpe di Firefox e l'arrembante Chrome di BigG.
iPhone? Ah ah ah - È vero che Steve Ballmer porta lo stesso nome di Steve Jobs, ma in fatto di intuizioni sono due universi paralleli. Memorabile è il commento del numero uno di Microsoft in occasione del lancio dell'iPhone: “500 dollari per un telefono? Ma è il telefono più caro del mondo”. Come dire, chi è il pazzo che spenderebbe una cifra simile per un cellulare, di Apple per giunta, che non ha mai prodotto un telefonino? Si è vista poi com'è andata.
Microsoft si riorganizza - Adesso basta flop! Il colosso di Redmond deve risollevare la testa, prima che Apple e Google gliela mozzino. Voci sempre più insistenti parlando di una riorganizzazione delle divisioni che si occupano di elettronica di consumo, quindi videogiochi, telefoni e prodotti hardware. Pare che il primo a “saltare” sarà il responsabile del progetto Courier, l'anti-iPad di casa Microsoft, bloccato ancora prima di nascere.