È stato il primo a fotografare una molecola, aprendo le porte al nanomondo, ovvero alla possibilità di vedere (e manipolare) l'infinitamente piccolo. Per questa scoperta il professor Michel Orrit, docente di Fisica Molecolare all'università di Leida (Paesi Bassi) riceve sabato (8 ottobre) a Como il Premio europeo per la fisica Eps-Edison-Volta.
Da quando, nel 1959, il geniale fisico americano Richard Feynman intuì la possibilità di realizzare dispositivi di pochi atomi, la ricerca ha fatto passi da gigante: oggi è possibile assemblare oggetti su nanoscala, tanto che proprio questa settimana un altro scienziato olandese, Bernard Feringa, ha ricevuto il Nobel per la chimica per aver realizzato il primo motore molecolare capace di ruotare continuamente nella stessa direzione.
Sono le meraviglie del nanotecnologia, che permette di creare dispositivi su scala atomica, compresi i microchip dei nostri smartphone. È un campo che deve molto alle ricerche pionieristiche di Orrit. Lo scienziato, 60enne di origini francesi, ha infatti posto le basi per osservare il nanomondo: nel 1990 riuscì per primo a fotografare una molecola congelandola a bassissime temperature e facendola brillare con la fluorescenza. Questa tecnica è stata poi perfezionata da Eric Betzig (Usa), che vinse il Nobel per la chimica nel 2014.
A Como Orrit, che a Leida dirige l'équipe di nano-ottica molecolare, racconterà le sue ricerche e le nuove prospettive dei nanomondi, aprendo un ponte fra la chimica (lo studio delle molecole) e la fisica (lo studio delle loro caratteristiche). Il Premio EPS-Edison-Volta, istituito nel 2011 da Edison e Fondazione Alessandro Volta in collaborazione con la Società Europea di Fisica, è assegnato con cadenza biennale per promuovere l'eccellenza nella ricerca e i progressi conseguiti nel campo della Fisica.