Dopo i wearable, i dispositivi da indossare, arrivarono gli edible, i dispositivi da ingerire: pillole intelligenti, in qualche caso robotizzate o telecomandate, che una volta ingoiate svolgono compiti precisi e delicati all'interno del nostro organismo.
Vibra che passa. L'ultimo arrivato tra questi specialissimi oggetti si chiama Vibrant e serve a combattere la stipsi (stitichezza), un disturbo della defecazione che colpisce in maniera più o meno grave il 15% della popolazione mondiale.
Prodotto dall'omonima azienda israeliana, questa capsula intelligente si assume con un po' di acqua, come una normale pillola. Arrivata nell'intestino crasso inizia a vibrare, favorendo la motilità della parete intestinale e aiutando così la naturale evacuazione.
Il movimento della pillola è controllato via wi-fi da un radiocomando esterno, che permette di programmare varie modalità di vibrazione. Il primo test su Vibrant è stato condotto su 245 volontari che per 8 settimane hanno ingerito cinque di questi dispositivi al giorno (non sono, perciò, monouso). I risultati dello studio (sommario dell'articolo su NewScientist) sembrano incoraggianti: la capsula sembra in grado di alleviare i sintomi della stitichezza e di aiutare la regolarizzazione del transito intestinale senza gli effetti collaterali dei tradizionali lassativi, ma (avvisano i ricercatori) i risultati devono essere validati da ulteriori trial clinici.
Iniezioni addio. I ricercatori del MIT hanno invece messo a punto un altro edible, una smart pill, in grado di veicolare una dose di insulina direttamente nel sangue ed evitare così ai pazienti affetti da diabete di tipo I le quotidiane iniezioni. La pillola ha le dimensioni di un lampone e contiene al suo interno un ago fatto interamente di insulina compressa. Una volta ingoiato, il dispositivo si attacca alle pareti dello stomaco e l'ago inietta il farmaco direttamente nel flusso sanguigno.
Test condotti sugli animali hanno dimostrato che l'efficacia della compressa intelligente nel controllare il livello degli zuccheri nel sangue è pari a quella delle tradizionali iniezioni intramuscolari.
L'ago, realizzato mediante la disidratazione a freddo dell'insulina, è collegato a una piccola molla tenuta in posizione da un dischetto di zucchero. Quando la capsula viene ingerita, l'acqua presente nello stomaco scioglie lo zucchero: la molla viene quindi liberata e spara l'ago nella parete gastrica. Il tutto in modo assolutamente indolore, secondo i ricercatori, perché lo stomaco non ha recettori del dolore, e quando l'assorbimento dell'insula è terminato la capsula si sgancia ed esce per la via normale.
Il dispositivo è in attesa che possa iniziare la sperimentazione su pazienti umani, mentre lo stesso team di ricerca sta studiando altri farmaci che potrebbero essere compatibili col sistema, da veicolare utilizzando questa tecnologia.