I ricercatori delle università di Roma Tor Vergata e di Montreal (Canada) hanno costruito in laboratorio una nanomacchina per consegnare un farmaco in un punto specifico del corpo umano: è un filamento di Dna sintetico (mezzo di trasporto del medicinale) che, arrivato a destinazione, agisce come una fionda e, letteralmente, lancia il farmaco dove serve.
Il filamento, 20.000 volte più sottile di un capello umano e lungo pochi nanometri (milionesimi di millimetro), ha estremità geneticamente programmate per legarsi a specifici anticorpi - ossia alle proteine attivate dal nostro corpo in risposta a virus e batteri. Quando si è ancorato, il filamento si tende e, come l'elastico di una fionda, rilascia il suo contenuto, che in questo caso è il preparato specifico e dosato con precisione.
I ricercatori hanno sperimentato la nanomacchina su tre diversi anticorpi, ma nello studio (vedi Nature Communications) affermano che le estremità del filamento sono programmabili per una gamma di anticorpi (ancoraggi), così da poter trasportare farmaci dosati per diverse patologie. Il prossimo passo della ricerca dovrebbe essere quello di definire uno scenario di sperimentazione.