Il mantello di Harry Potter non lo supera nessuno anche se gli scienziati ci provano da anni. Adesso però una nuova invenzione potrebbe trasformare la fantasia in realtà: il fisico John Howell dell’Università di Rochester (USA) e il suo studente Joseph Choi hanno infatti inventato un metodo che permette di rendere invisibili gli oggetti grazie a un sistema ottico che consiste in quattro comuni lenti.
Come funziona. Le lenti sono posizionate una dietro l’altra, a una certa distanza prestabilita. Quando si inserisce un oggetto tra le lenti e si guarda attraverso di esse, l'oggetto in questione... scompare.
Questo accade perché le lenti sono collocate in modo tale da deviare la luce e fanno sì che l’onda elettromagnetica non colpisca l’oggetto posto nel "dispositivo".


Semplice genialità. Ciò che rende unico il loro lavoro è che i ricercatori americani hanno elaborato la giusta combinazioni di lenti, diverse a due a due per lunghezza focale, che permette di non avere distorsione nella visione dello sfondo anche se non si guarda perfettamente al centro della fila di lenti.

Il sistema, dicono gli inventori, potrà avere diverse applicazione: una volta miniaturizzato potrebbe essere inserito negli specchietti delle vetture per eliminare i punti ciechi o come ausilio ai chirurghi che potranno vedere attraverso le loro mani mentre operano.
Fai da te. Questo non è il primo studio che vede protagonisti metodi capaci di occultare un oggetto alla vista: sono infatti anni che gli scienziati ideano, per esempio, materiali artificiali che controllano il passaggio della luce. Però quella dell’Università di Rochester è finora l’invenzione più semplice e anche economica (la spesa per costruirla è stata di 1.000 dollari pari a circa 800 €).
E con un po’ di ingegno e manualità è possibile fabbricare il dispositivo e magari provare l’ebrezza di far “sparire” qualcosa.
Ecco cosa serve per farsi in casa il proprio “mantello dell’invisibilità”.


I ricercatori hanno usato lenti di 50 mm con lunghezza focale rispettivamente di 200 mm per f1 e 75 mm per f2.
il video dell'esperimento