Rendono l'acqua non potabile
Inquinamento acqua superficiali
Inoltre, nel 34,4% dei punti delle acque superficiali (
vedi grafico qui a fianco) e nel 12,3% dei punti di quelle sotterranei (
vedi grafico sotto) i livelli misurati risultano
superiori ai limiti delle acque
potabili. Le concentrazioni sono state confrontate anche con i limiti di qualità ambientale, recentemente introdotti, basati sulla tossicità delle sostanze per gli organismi acquatici. In questo caso il 13,2% dei punti delle acque superficiali e il 7,9% di quelli delle acque sotterranee hanno concentrazioni
superiori al limite.
Lo studio dell'Ispra
È questa la situazione descritta dall’ISPRA nel Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque 2013, realizzato dall’Istituto sulla base delle informazioni fornite dalle Regioni e dalle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente. Il
rapporto, che analizza l’evoluzione della contaminazione sulla base dei dati raccolti a partire dal 2003, anche grazie alle maggiori dimensioni e completezza del monitoraggio rispetto al passato, mostra un aumento della frequenza di pesticidi nei campioni delle due tipologie di acqua prese in esame. A livello di macroarea geografica, la contaminazione appare
più diffusa nella pianura padano -veneta ( a causa alle caratteristiche idrologiche di quell’area, del suo intenso
utilizzo agricolo e al fatto, non secondario, che le indagini sono sempre più complete e rappresentative nelle regioni del nord), ma anche al
centro sud, i miglioramenti del monitoraggio stanno portando alla luce una contaminazione significativa.
Concentrati di pesticidi in un solo campione
Inquinamento acqua sotterranee
Per quanto riguarda la presenza di miscele nelle acque le analisi presentano fino a
23 sostanze diverse in solo campione. A causa dell’assenza di dati sperimentali sugli effetti combinati delle miscele e di adeguate metodologie di valutazione, esiste la possibilità che il rischio derivante dall’esposizione ai pesticidi sia attualmente sottostimato e si impone una particolare cautela anche verso i livelli di contaminazione più bassi.
Le sostanze concepite per combattere organismi nocivi, infatti, sono potenzialmente pericolose anche per l’uomo. I pesticidi più rilevati nelle acque superficiali sono: glifosate, AMPA, terbutilazina, terbutilazina-desetil, metolaclor, cloridazon, oxadiazon, MCPA, lenacil, azossistrobina. Nelle acque sotterranee, con frequenze generalmente più basse, le sostanze presenti in quantità maggiore sono bentazone, terbutilazina e terbutilazina-desetil, atrazina e atrazina-desetil, 2,6-diclorobenzammide, carbendazim, imidacloprid, metolaclor, metalaxil. Come in passato, continua ad essere diffusa anche la contaminazione da erbicidi triazinici come la terbutilazina, ma sono ancora largamente presenti anche sostanze fuori commercio da tempo, come l’atrazina e la simazina.