Nel film Io e Caterina (1980) un grande Alberto Sordi è un miliardario che sostituisce in un sol colpo moglie, amante e colf con Caterina: un robot dalle sembianze femminili programmato per eseguire tutte le faccende domestiche, ma col passare del tempo cominciano i guai. Adesso però, con Domo, vai sul sicuro...
Domo alle prese con un oggetto misterioso. A fine notizia puoi vederlo in azione in un filmato. |
Quasi trent'anni dopo la pellicola di Sordi, Aaron Edsinger (del Mit) e il suo team hanno messo a punto Domo, un assistente domestico che è in grado di prendere e riporre oggetti da scaffali e armadi per porgerli al "padrone" e di interagire con lui in modo evoluto. Domo, pur nella semplicità delle operazioni che per adesso è capace di compiere, può già migliorare la qualità della vita di chi soffre di disabilità motorie temporanee o permanenti. Ciò che lo rende speciale rispetto ai suoi "colleghi" che lavorano sulle linee di assemblaggio è che lui può adattare il suo comportamento alla situazione, e persino imparare cose nuove.
|
Domo è nato per lavorare nel mondo reale, nelle case e negli spazi abitati. È capace di isolare gli stimoli a lui indirizzati, per esempio un comando vocale, dal "rumore di fondo" dell'ambiente. I suoi occhi sono due telecamere collegate a 12 computer che analizzano l'input e decidono su cosa focalizzarsi: Domo sa infatti riconoscere un volto e concentrare la sua attenzione su di esso. E un comando vocale come «shelf» (scaffale) è sufficiente perché lui cerchi con lo sguardo il più vicino ripiano e vi appoggi sopra ciò che sta reggendo.
|
Questa capacità insieme a quella di riconoscere gli oggetti sono i punti di forza della creatura del Mit. Domo è programmato per imparare forme e dimensioni e ciò gli permette di "capire" come maneggiare gli oggetti e come appoggiarli senza fare danni. Ha anche il senso del tatto: braccia, collo e mani sono piene di sensori che gli permettono di capire quando viene toccato e di rispondere di conseguenza: se preso per mano e spinto gentilmente, Domo inizierà a muoversi in quella direzione. Se però viene spinto con forza eccessiva, reagirà bloccandosi ed emettendo un "ouch" di disapprovazione.
|
Sviluppato originariamente dalla Nasa e oggi in collaborazione con Toyota, Domo serve anche a dimostrare che uomini e macchine possono interagire per raggiungere obiettivi ai quali nessuno dei due arriverebbe da solo.
(Notizia aggiornata al 16 aprile 2007)