Scienze

Lombrichi che vibrano e alligatori ad elio: i vincitori degli Ig Nobel 2020

Coccodrilli con le voci buffe ed entomologi terrorizzati dai ragni tra i protagonisti dell'Ig Nobel, l'evento scientifico più autoironico dell'anno.

Conoscete qualcuno che ha respirato elio da un palloncino per parlare con la voce buffa? Bene. Conoscete anche qualcuno che l'ha fatto fare a un alligatore? Da oggi, sì: Stephen Reber, zoologo cognitivo dell'Università di Lund (Svezia) ha tentato qualcosa di simile in un esperimento sui vocalizzi animali che si è distinto nell'edizione 2020 degli Ig Nobel, i premi alle ricerche scientifiche "che prima fanno ridere e poi riflettere".

La 30esima edizione della cerimonia indetta dalla rivista Annals of Improbable Research, che rischiava di risultare sottotono perché tenuta per la prima volta in modalità virtuale, non ha deluso i fan del riconoscimento, molto apprezzato anche dagli scienziati più abbottonati. Perché, come si legge sul manifesto degli Ig Nobel, «le buone scoperte possono anche essere strane, divertenti, persino assurde; così come le cattive scoperte. Molta ottima scienza viene attaccata per la sua assurdità, e molta cattiva scienza viene incensata nonostante la sua assurdità». Ecco dunque i vincitori di quest'anno.

Gas e subwoofer. Il premio per l'acustica è andato a Reber e colleghi per aver indotto una femmina di alligatore cinese ad emettere suoni in una camera stagna arricchita di elio. L'impavido esperimento serviva a dimostrare che i coccodrilli e gli altri rettili possono comunicare la loro stazza fisica attraverso i loro versi, come fanno anche mammiferi e uccelli (ma non gli anfibi come le rane). L'analisi dello spettro sonoro emesso dall'animale ha confermato che in effetti possono farlo: l'elio è servito a dimostrare che nei vocalizzi degli alligatori sono presenti particolari elementi acustici noti come formanti (le frequenze caratteristiche), la cui distribuzione è alterata da questo gas. Conclusione: i formanti sono presenti e potrebbero servire a comunicare le dimensioni dell'animale.

Ivan Maksymov e il Andriy Pototsky hanno invece conquistato l'Ig Nobel per la fisica, per aver dimostrato che i lombrichi reagiscono alle vibrazioni sonore allo stesso modo delle gocce d'acqua. Restando in tema di animali, l'Ig Nobel per l'entomologia è andato allo statunitense Richard Vetter per la scoperta del fatto che gli entomologi, cioè gli scienziati che studiano gli insetti, sono terrorizzati dai ragni, che non sono insetti (ma aracnidi).

sopracciglia e coltelli. La scienziata canadese Miranda Giacomin ha conquistato l'Ig Nobel per la psicologia per aver individuato un metodo per riconoscere i narcisisti prima ancora di interagirvi, a partire dalle loro sopracciglia (qui lo studio originale, per chi fosse interessato); Metin Eren, dagli USA, ha portato ai limiti le potenzialità del metodo sperimentale, dimostrando che i coltelli ricavati da feci umane congelate non funzionano.

L'ha fatto per verificare la veridicità di una antica leggenda Inuit, ma a quanto pare qualcosa è andato storto: potrà consolarsi con l'Ig Nobel per le scienze dei materiali.

Baci e scherzi tra diplomatici. L'Ig Nobel per l'economia è stato assegnato a Christopher Watkins (Regno Unito) e colleghi per aver trovato una relazione tra il benessere economico di una nazione e l'usanza del bacio alla francese: le effusioni bocca a bocca sarebbero più popolari nei Paesi dove esiste un divario più profondo tra ricchi e poveri rispetto a quelli dove le disuguaglianze sono meno nette. Ai governi di India e Pakistan è andato l'Ig Nobel per la pace, per aver inviato i loro diplomatici a suonare ciascuno alla porta dell'altro nel bel mezzo della notte, e poi correre via prima che qualcuno aprisse. Cinque sicari professionisti della regione di Guangxi, China, hanno vinto l'Ig Nobel in management per aver accettato l'incarico di uccidere a pagamento ed esserselo subappaltato a vicenda, senza che poi nessuno portasse a termine il lavoro.

Risate amare. Ultimi ma non in ordine di importanza Jair Bolsonaro (Brasile), Boris Johnson (Regno Unito), Narendra Modi (India), Andrés Manuel López Obrador (Messico), Alexander Lukashenko (Bielorussia), Donald Trump (USA), Recep Tayyip Erdogan (Turchia), Vladimir Putin (Russia) e Gurbanguly Berdimuhamedow (Turkmenistan) "per aver usato la pandemia di CoViD-19 per insegnare al mondo che i politici possono avere sulla vita e la morte un effetto molto più immediato di quello che hanno gli scienziati e i medici".

18 settembre 2020 Elisabetta Intini
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