Spermatozoi “efficienti” creati in laboratorio. È quello che sono riusciti a fare gli scienziati dell’università Georg August di Gottingen, in Germania.
Karim Nayernia e i suoi colleghi hanno prelevato alcune cellule staminali da embrioni di topo. Poi, con tecniche speciali, le hanno “convertite” in cellule spermatogoniali (il primo stadio dello spermatozoo) da cui in seguito si sono sviluppati gli spermatozoi. Introdotti negli ovuli di una femmina hanno dato vita a sette topolini. I piccoli, nonostante le precarie condizioni di salute – anomalie nello sviluppo e problemi respiratori – sono sopravvissuti tutti, tranne uno, fino all’età adulta.
Il fatto che i topolini non scoppino di salute pone dei seri dubbi sulla possibilità di applicare a breve il metodo sull’uomo. Ma, assicurano gli esperti, potrebbe essere un primo importante passo nella comprensione del processo di “fabbricazione” degli spermatozoi utile per la cura dell’infertilità maschile.