Maryam Mirzakhani da piccola voleva fare la scrittrice, ma ha finito per ricevere il premio più prestigioso nel campo della matematica: la medaglia Fields. Le è stata conferita ieri a Seoul, durante il 27mo Congresso internazionale dei matematici.
Si tratta di un riconoscimento tanto importante da essere comunemente definito il "Nobel" per la matematica. Viene assegnata ogni quattro anni a un massimo di quattro candidati sotto i 40 anni di età e dal 1936, anno in cui fu istituita, nessuna donna la aveva mai vinta.
«È come perdersi in una giungla, raccogliere tutte le conoscenze a tua disposizione e cercare di usarle per inventarti qualche trucchetto. Con un po' di fortuna, te la puoi cavare».
Ecco in poche parole cos'è la matematica secondo la ricercatrice iraniana. La giungla di Mirzakhani, ovvero il suo ambito di studio, è la matematica pura e in particolare le superfici di Riemann e la geometria dello spazio di moduli. Nel suo metodo di studio non ci sono grandi segreti, dice lei, ma secondo Steven Kerckhoff, suo collaboratore e professore a Stanford «ciò che la differenzia dagli altri ricercatori è la capacità di mettere insieme pezzi disparati in maniera originale».
dall'iran a stanford. Nata nel 1977 a Teheran, voleva fare la scrittrice ma ha capito subito che il suo destino aveva in serbo qualcos'altro. Negli anni del liceo si è guadagnata due medaglie d'oro alle Olimpiadi internazionali della matematica e dopo la laurea a Teheran è partita per gli Stati Uniti per un dottorato ad Harvard. Dopo un periodo di ricerca al Clay Mathematics Institute e l'insegnamento a Princeton, nel 2008 è diventata professoressa all'Università di Stanford, in California, dove vive tuttora con il marito e una figlia di tre anni.
Al momento dell'assegnazione ha dichiarato: «È un grande onore. Spero che questo incoraggi giovani scienziate e matematiche donne. Sono sicura che nei prossimi anni molte altre donne vinceranno questo tipo di premi».
Gli altri vincitori. Il primato di Mirzakhani, prima donna a ricevere la medaglia Fields, ha oscurato gli altri tre vincitori del premio: il brasiliano Artur Avila per i suoi studi sulla teoria dei sistemi dinamici, il canadese Manjul Bhargava per lo sviluppo di nuovi metodi nella geometria dei numeri e l'inglese Martin Hairer per i suoi contributi alla teoria delle equazioni stocastiche differenziali alle derivate parziali.