Nella seconda metà dell’800 si pensava che i geni predeterminassero tutte le caratteristiche dell’uomo, intelligenza compresa. Nel secondo dopoguerra si impose invece la teoria secondo cui l’intelligenza era determinata da famiglia, società, scuola e dall’esperienza individuale. Oggi si continuano a riconoscere questi fattori ma l’istanza innatista ha ripreso forza. Secondo Giuseppe Simoni, associato di genetica umana alla facoltà di medicina di Milano, «Tutte le specificità umane, quindi anche l’intelligenza, vengono ereditate e sono conseguenza di quanto è scritto nel Dna. Per l’intelligenza è tuttavia da supporre il coinvolgimento di moltissimi geni».