Trovati resti fossili di Homo sapiens in Cina, risalenti a 110 mila anni fa. Il ritrovamento confermerebbe l’ipotesi che non veniamo direttamante dall’Africa, ma che esistono più “culle” dell’umanità.
(3 novembre 2009)
La scoperta in Cina di un fossile di mandibola di Homo sapiens, risalente a 110 mila anni fa, potrebbe far vacillare la teoria – tuttora molto diffusa - secondo cui l’uomo moderno proviene dall’Africa.
Questa teoria, definita “our of Africa”, spiega che tutti gli uomini moderni provengono da un’unica popolazione di Homo sapiens sapiens, comparsa in Africa almeno150 mila anni fa, come forma di evoluzione dell’Homo ergaster.
I resti, ritrovati nella provincia di Guangxi, hanno 110 mila anni, invece dei 100 mila della maggior parte dei sapiens africani finora scoperti. E questo basta ai ricercatori dell’Istituto di paleontologia dell’Università di Pechino per concludere che l’uomo moderno è nato in Cina e non in Africa.
Ipotesi multiregionale
Senza essere così definitivi, certamente si può affermare che il ritrovamento rafforza l’ipotesi della multi regione che molti paleontologi da tempo sostengono per l’origine dell'uomo.
Secondo questa teoria, l’Homo ergastger (e non il sapiens) sarebbe uscito dall’Africa circa un milione di anni fa e, incrociandosi con le popolazioni che incontrava nelle varie regioni, avrebbe dato origine a forme locali più evolute.
L’uomo moderno sarebbe dunque "nato" in modo separato in almeno 4/5 luoghi: Africa, Europa, Asia, Sud-est asiatico e Cina. E proprio l’antenato cinese sarebbe il più antico, il primo.
La ricerca continua
La scoperta non è stata ancora pubblicata da una rivista scientifica e ha ancora alcuni contorni sfumati e imprecisi. E alcuni paleontologi sono ancora cauti nel trarre conclusioni definitive: da una mandibola, peraltro incompleta, non è così semplice riuscire a dimostrare senza dubbi che appartiene proprio a un sapiens, occorrerebero più fossili per esserne certi. Con molta probabilità, dunque, le ricerche dovranno continuare.