Aggiornamento delle 18.20 del 24 marzo 2015: Il Cern ha comunciato che questa settimana il Large Hadron Collider non ripartirà. Un corto circuito intermittente in uno dei magneti è stato osservato e i tecnici sono al lavoro per risolverlo. Si tratta di un problema noto ma che richiede un intervento. Operazione che potrebbe risolversi in pochi giorni o in qualche settimana. Perché tanto tempo? Perché il "guasto" si trova in una zona del magnete che è raffreddata a una temperatura di 1,9 kelvin (K), ossia - 271,1 °C. Per intervenire occorre riportare a temperature più alte il magnete e - una volta risolto il problema - riportarlo alla temperatura di esercizio.
Fra il mercoledì 25 e domenica 29 marzo, nel sottosuolo a nord di Ginevra è prevista la riaccensione del Large Hadron Collider. Conclusa la prima fase di lavoro il 14 febbraio 2013, dopo 4 anni intensissimi culminati con le evidenze sperimentali dell'esistenza del bosone di Higgs, LHC è stato in fase di manutenzione per oltre due anni. L'impianto è stato sottoposto a una sorta di tagliando lungo i 27 km della sua circonferenza.
Tempi di messa in moto. La nuova fase di lavoro di LHC (in gergo chiamata run) non dovrebbe partire, a detta di alcuni scienziati coinvolti nel lavoro, prima di domani, mercoledì 25 marzo. La riaccensione di una macchina del genere prevede diversi passaggi, ognuno dei quali deve essere portato a compimento pazientemente e senza sbavature. La fase preparatoria portata avanti finora è raccontata nel video qui sotto, dal sapore emozionale, diffuso dal Cern.
Nel timelapse del video (in inglese), alcuni fisici e ingegneri stanno lavorando alacremente per portare in posizione corretta tutte le componenti dell'acceleratore, in particolare i rivelatori degli esperimenti Atlas e Cms, che devono ritrovare la loro configurazione "chiusa". Si nota anche il processo di chiusura della enorme ruota rossa dell'esperimento Alice e una parete che va a sigillare la porta di accesso al tunnel dell'LHC.
Il via ufficiale. Il 25 marzo dunque (o qualche giorno dopo) partirà la prima fase di rodaggio: verranno fatti correre i primi fasci di particelle in entrambe le direzioni del Collider a potenze sempre più alte. Completata questa fase che impieghera circa 2 mesi, LHC sarà pronto per le prime collisioni utili a fornire dati utili per la ricerca.
Il nuovo ciclo di collisioni sarà operato a un'energia quasi doppia rispetto alla precedente: LHC raggiungerà, infatti, i 6,5 TeV per fascio e, quindi, i 13 TeV nel punto di collisione tra le particelle. Un'energia prossima a quella per cui l'acceleratore è stato progettato (14 TeV) e doppia rispetto ai 7-8 TeV che consentirono di trovare, nel 2012, le evidenze sperimentali del bosone di Higgs.