È stata completata la fase di raffreddamento di LHC: tre mesi di lavoro per portare magneti e componenti criogeniche a una temperatura molto vicina allo zero assoluto. (Paola Catapano, dal Cern di Ginevra, 19 ottobre 2009)
13 OTTOBRE: TUTTO L'ANELLO RAFFREDDATO A 1,9 K.
L'ultima "fumata bianca" si è levata nel cielo di Ginevra, sul settore 3-4 di LHC, l'ultimo a essere raffreddato alla temperatura di 1,9 kelvin, ossia quasi -272 °C! La fumata (v. foto) è il residuo dell'azoto liquido a 80 kelvin (-193,15 °C) immesso nel circuito dei magneti superconduttori per la prima fase del raffreddamento. Ed è totalmente innocua, visto che l'80% dell'aria che respiriamo è composta da azoto.
Il "salto" successivo del raffreddamento, da 80 a 4 K, comporta il passaggio dell'elio attraverso uno speciale liquefattore e una serie di compressori giganteschi, alimentati da 40 megawatt di elettricità, che fanno di LHC l'impianto criogenico più grande del mondo. Poi, a 100 metri sotto terra, altri compressori a 15 mbar raffreddano l'elio da 4 a 1,9 K prima di immetterlo nel circuito parallelo all'anello dell'acceleratore che trasporta l'elio liquefatto (la cosiddetta QRL).
CONDUTTORI PERFETTI Attualmente tutti i magneti superconduttori di LHC (circa 3.000) e le altre componenti criogeniche sono alla temperatura nominale di 1,9 K: dunque un'altra fase decisiva per la ripresa dell'acceleratore è completata, dopo 3 mesi di lavoro, 10.000 tonnellate di azoto e 130 di elio.
LHC deve essere raffreddato a queste temperature estreme perché nei suoi magneti superconduttori passano fino a 13.000 ampere di corrente elettrica in uno spessore più sottile di un mignolo, senza perdite, e questo può succedere solo a temperature vicine allo zero assoluto (0 K, equivalente a -273,15 °C). La missione del team criogenico del CERN non è finita, perché bisogna adesso mantenere queste temperature durante tutta la fase di operazione.
Paola Catapano lavora al Cern di Ginevra nell'ufficio comunicazione, a stretto contatto con gli scienziati che lavorano con l'Lhc e ne analizzano i risultati. Grazie a lei e ai suoi articoli, Focus.it vi aggiornerà nei prossimi mesi sugli esperimenti dell'Lhc.
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