Scienze

Levitazione: la chiave è l'invisibilità

Sollevarsi a mezz'aria e rimanere sospesi lì: per noi è ancora presto, ma alcuni scienziati hanno avuto un'idea per far levitare facilmente oggetti minuscoli.

Levitazione: la chiave è l'invisibilità
Sollevarsi a mezz’aria e rimanere sospesi lì: per noi è ancora presto, ma alcuni scienziati hanno avuto un’idea per far levitare facilmente oggetti minuscoli.

Levitare rimane ancora un sogno, ma di qualche millionesimo di millimetro
più vicino.


Ci avevano già provato con pezzetti di legno, rane e fragole: grazie alla forza di un magnete gigante, diversi corpi – animati e non – hanno galleggiato per qualche istante nel vuoto. Il prezzo? Un enorme dispendio d’energia. Ora alcuni fisici della St Andrew University (Scozia) pensano di aver trovato il modo di far levitare piccoli oggetti, utilizzando una minima quantità d'energia e materiali artificiali già collaudati per creare una specie di "mantello dell’invisibilità".

Che cosa c'entra l'invisibilità?
Nel 2006 alcuni scienziati della Duke University (North Carolina) hanno realizzato un dispositivo in grado di far scomparire un cilindro di rame posto al suo interno per qualche secondo, che funziona grazie alla stessa forza fisica che potrebbe realizzare la levitazione. Questo congegno è costituito da un "metamateriale" – un materiale costruito in laboratorio con proprietà elettromagnetiche non presenti in natura – capace di deviare le onde elettromagnetiche attorno all'oggetto, rendendolo praticamente invisibile (per capire meglio come funziona clicca qui).

Per l'effetto Casimir, il "vuoto" tra due elementi ravvicinati vibra generarando una forza che gli scienziati stanno studiando per realizzare il sogno della levitazione.
Anche il vuoto "vibra"
La proposta degli scienziati è di utilizzare questo metamateriale per modificare l'effetto Casimir (dal nome del fisico olandese che lo scoprì). Hendrick Casimir teorizzò che tra due lastre metalliche separate da pochi milionesimi di millimetro di vuoto si verifica una debolissima "forza d'attrazione". Attrazione gravitazionale? No. Tra le lastre si creano le cosiddette "fluttuazioni di vuoto", ossia vibrazioni, ma in misura diversa nello spazio interno ai due materiali rispetto all'esterno. Sono proprio queste vibrazioni a generare l'attrazione.

Rovesciamo la forza?
Perché non sfruttare dunque la capacità dei metamateriali di deviare le onde elettromagnetiche per rovesciare la forza di Casimir, trasformandola da forza attrattiva a forza repulsiva? Questa è la sfida degli scienziati. E se ci riusciranno, teoricamente il secondo piatto dovrebbe levitare, anziché avvicinarsi al primo. L'idea è ancora in fase di studio, ma è stata giudicata "molto interessante" da Federico Capasso, docente di Fisica Applicata all'Università di Harvard (Boston).

Restiamo "con i piedi per terra"
Gli aspiranti maghetti desiderosi di librarsi nel vuoto dovranno però aspettare ancora un po'. Si tratterebbe comunque di un effetto levitante debolissimo: le piastre di Casimir generano una forza pari al peso di un globulo rosso. E con tutti i globuli rossi che abbiamo in corpo, hai voglia, a levitare…

(Notizia aggiornata al 9 agosto 2007)

9 agosto 2007
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