Dopo due decenni di ricerche e sviluppo la prima protesi per la retina riceve l’appprovazione europea: verrà commercializzata e utilizzata durante gli interventi clinici.
È un dispositivo che aiuta i pazienti con danni alla retina
Cura bionica. Le persone affette da malattie degenerative dell’occhio potranno scegliere di comprarsi un nuovo impianto visivo, che aumenta in parte le compromesse funzioni dell’occhio. Secondo il CEO di Second Sight, l’azienda che ha sviluppato il dispositivo, «è l’inizio di un’era in cui la vista può essere recuperata».
Walter Wrobel, il capo di Retina Implant AG (Reutlingen, Germania), sta sperimentano altri device simili in diversi Paesi e ritiene che l’approvazione europea potrebbe avere importanti sviluppi per centinaia di migliaia di persone che soffrono di malattie degenerative dell’occhio, come la retinite pigmentosa.
Europa e America. Il dispositivo sviluppato da Second Sight si chiama Argus II e ha un costo di circa 115.000 dollari. Sarà disponibile in alcune cliniche in Svizzera, Francia e nel Regno Unito. La compagnia californiana, dopo il sì dell’Europa, si aspetta di avere l'ok alla commercializzazione anche dalla U.S. Food and Drug Administration entro il prossimo anno.
Come e quando funziona. Argus II consiste in sistema composto da una videocamera che, montata su un paio di occhiali, trasmette (wireless) immagini del mondo esterno, elaborate e convertite in segnali elettrici, a un microchip impiantato sulla retina del paziente, che a sua volta stimola il nervo ottico.
Il processo funziona con persone affette da retinite pigmentosa perché la malattia attacca i fotoricettori della luce, lasciando il resto della retina inalterato e funzionante. Argus è per adesso in grado di restituire una visione limitata, che permette di riconoscere e localizzare semplici oggetti e di distinguere forme in movimento.