Un prodotto di scarto altamente inquinante dell'industria cosmetica trasforma le ostriche in ermafroditi incapaci di riprodursi.
Una valva, cioè una delle due parti che formano le conchiglie dei molluschi, ai raggi x. |
Un allevamento di ostriche nel Kent, in Gran Bretagna, ha rivelato agli studiosi della Royal Holloway University di Londra una forma di inquinamento finora sconosciuta, di cui vanno accertate anche le possibile conseguenze sull'uomo.
Le ostriche dell'allevamento, della specie Crassostrea gigas, originaria dell'Oceano Pacifico ma ormai diffusa negli allevamenti delle coste inglese e del Meditteraneo, sono state colpite da una sostanza di scarto dell'industria cosmetica e dei detersivi. Si tratta del nonilfenolo, che agisce sul sistema endocrino delle ostriche provocando anomalie nello sviluppo sessuale.
Pericolosi ermafroditi. A causa di questa sostanza, presente nell'allevamento in concentrazioni dieci volte inferiori a quella fissata dalle leggi britanniche, gli embrioni delle ostriche muoiono oppure si sviluppano in individui ermafroditi, dotati cioè di organi sessuali maschili e femminili, incapaci di riprodursi. Gli studiosi temono, però, che possano verificarsi effetti nocivi su altre specie e anche sull'uomo. Ma questo si saprà soltanto al termine di nuove e più approfondite ricerche.
(Notizia aggiornata al 28 luglio 2003)