Ogni anno milioni di cicche di sigarette inquinano il nostro ambiente: vanno a finire per terra, in acqua o, nella migliore delle ipotesi, in discarica. E un solo filtro di sigaretta è in grado di inquinare fino ad un litro di acqua: alla fine del ciclo finisce inesorabilmente nel mare o nei fiumi.
“La corrosione dell'acciaio "sigarettato" si riduce del 90%”
Rimangono in giro - Le sigarette commericali vengono prodotte con procedimenti industriali e non contengono solo tabacco: all'interno si trovano vari elementi chimici, come benzene, metalli pesanti, catrame e pure ammoniaca. E sebbene i produttori siano tenuti ad indicare sui pacchetti la grande tossicità del prodotto e sebbene vi siano consigli pratici per non inquinare l'ambiente (almeno sui pacchetti del nostro Monopolio Statale), non esistono oggi efficaci sistemi di riciclo delle cicche che infestano i marciapiedi e i posaceneri del pianeta.
Chimica per l'acciaio - Ora un gruppo di ricercatori Cinesi dell'Università di Xi'an Jiaotong ha forse trovato la pietra filosofale per trasmormare questi nocivi inquinanti in materiale utile: gli scienziati orientali hanno inventato un procedimento chimico per incrementare, a suon di filtri, la resistenza alla corrosione dell'acciaio utilizzato per condutture petrolifere e gasdotti. I ricercatori hanno scoperto che inserendo in una soluzione tra il 10 e il 15% di acido idrocloridico il cocktail derivato dai filtri di sigaretta usati, si riduce la corrosione dell'acciaio tra il 90 e il 94%.