Il violentissimo terremoto che ha colpito il Cile questa notte, quando in Italia erano le 00:54, ha avuto un’intensità di Magnitudo 8.3 e si è verificato in mare a ovest della città di Illapel a soli 25 chilometri di profondità (fonte USGS).
La scossa di terremoto è stata così forte da essere stata avvertita chiaramente anche in diverse regioni del nord e del centro dell’Argentina.
Il sisma ha causato onde di tsunami che a Coquimbo, come riporta la cronaca locale, hanno raggiunto i 5 metri di altezza. Al momento non si hanno notizie di vittime, se non un paio di persone morte per infarto. Lo tsunami ha continuato la sua corsa a nord e a sud del Cile fino ad arrivare in piena notte locale al sud del Paese, a Porto Williams.
Gli tsunami si verificano quando l’energia di un sisma è tale da innalzare il fondo del mare e originare una serie di onde anomale. Generalmente si verificano quando la Magnitudo del sisma è superiore a 7.5 e il terremoto non è profondo. Nel caso del Cile si avevano entrambe le caratteristiche necessarie.
La causa del terremoto è da imputare allo scontro tra la placca di Naza e quella del Sud America a cui fa parte il Cile centrale. La placca di Nazca si muove verso est-norest a una velocità di circa 74 millimetri all’anno e si infila sotto quella sud americana a partire dal Perù. Questo ha creato gigantesche fratture, chiamate faglie, che di tanto in tanto scaricano la loro energia provocando i terremoti.
UNA LUNGA STORIA DI SISMI. Il Cile ha una lunga storia di terremoti alle sue spalle: da quello di M 8.8 che si è verificato nel 2010 che fece muovere una faglia lunga 400 chilometri a quello del 1960 che detiene il record per violenza, con M 9.5. Molti dei terremoti sudamericani si verificano tra la superficie e i 70 chilometri di profondità. Questo fa si che l’energia arrivi tutta in superficie e quando l’epicentro è in mare anche il conseguente tsunami, come si è verificato questa notte.
EFFICIENTE ALLERTA. Va sottolineata una cosa: l’efficienza dei sistemi antisismici raggiunti dal Paese, tant’è che al momento non sembra si siano verificati gravi danni. L’efficiente allarme tsunami, con sirene nei luoghi più pericolosi, che ha fatto evacuare la maggior parte della gente. Dopo il sisma principale, se ne sono verificati altri nelle vicinanze di magnitudo 7.