Ci sono giorni in cui ci svegliamo felicemente sorpresi, altri in cui siamo tristemente disgustati, altri ancora in cui odiamo il mondo intero. E per capire di che umore siamo potrebbe essere sufficiente guardarci in faccia.
È la singolare conclusione di un recente studio di psicologia cognitiva recentemente concluso alla Ohio State University e pubblicato sull’ultimo numero di Proceedings of National Sciences.
Le facce sono più di 6
Fino ad oggi si è sempre ritenuto che l’uomo, attraverso la mimica facciale, potesse esprimere soltanto sei diversi stati d’animo: felicità, sorpresa, tristezza, rabbia, paura, e disgusto.
Aleix Martinez e i suoi collaboratori hanno provato a combinare tra loro alcune coppie di emozioni ottenendo mix apparentemente insoliti come “felicemente disgustato” , “rabbiosamente spaventato” o “tristemente arrabbiato”. Hanno quindi chiesto a un gruppo di volontari di provare a immaginare situazioni che avrebbero potuto scatenare queste sensazioni, per esempio una barzelletta volgare o una brutta notizia inattesa, e di mimare l’espressione facciale corrispondente.
Questione di misura
Le foto delle loro smorfie sono state poi analizzate e confrontate tra loro misurando la curvatura delle sopracciglia, lo stiramento della bocca e la posizione degli zigomi: ne è emerso che per ognuna delle emozioni combinate, ciascuno dei volontari aveva utilizzato gli stessi muscoli facciali.
Secondo i ricercatori la scoperta che il volto umano può comunicare ben 21 stati stati d’animo diversi potrà aiutare gli scienziati a comprendere meglio alcuni disturbi cognitivi come la schizofrenia, ma anche a realizzare software per il riconoscimento facciale in grado di comprendere le emozioni di chi è davanti a una macchina.
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