Rapporto di contrasto, riproduzione del colore, densità dei pixel, risoluzione, luminosità e spessore degli schermi sono tutti aspetti suscettibili di miglioramento, ma c'è una sfida che sta facendo impazzire i produttori ed è il fenomeno del “crosstalk”.
“Il fenomeno del crosstalk affligge maggiormente gli schermi a cristalli liquidi”
Occhio per occhio - Tutti sappiamo più o meno come funziona la tecnologia 3D. L'illusione della tridimensionalità è ottenuta filmando la stessa immagine da due punti di vista distanti tra loro quanto lo sono i nostri occhi che, in fase di proiezione, vengono mostrate alternativamente all'occhio destro e sinistro grazie all'uso di un paio di occhiali speciali, e recentemente anche senza l'uso di paraocchi.
Difetto fantasma - La qualità dei modelli di TV 3D in circolazione è sicuramente ottima, ma esiste un fenomeno conosciuto come “cross talk”, detto anche ghosting, che sta dando non pochi grattacapi soprattutto ai produttori di schermi Lcd. Se l'effetto 3D si basa sulla separazione delle immagini destra e sinistra, ciascuna deve essere vista dall'occhio corrispondente. In caso di “cross talk”, invece, un occhio vede parte o tutta l'immagine destinata all'altro occhio generando una seconda immagine “fantasma”, detta appunto “ghost” che non dovrebbe esserci. È un difetto che affligge soprattutto i modelli con schermo a cristalli liquidi che usano occhiali passivi polarizzati.
Meglio il plasma? - Panasonic, quindi, ritiene che il plasma sia il futuro del 3D perché meno soggetto al fenomeno “cross talk” in virtù di una maggiore velocità di refresh dello schermo rispetto agli Lcd. Altro fattore che incide sulla visione di questa immagine “fantasma” è il calore prodotto dai display a cristalli liquidi che scaldandosi diventano più viscosi e quindi meno veloci. Tuttavia, anche la tecnologia al plasma non è esente da difetti come, per esempio, la luminosità che non è all'altezza degli Lcd oppure l'effetto di posterizzazione o solarizzazione, ossia la difficoltà di visualizzare correttamente le gradazioni dei colori scuri, soprattutto le sfumature poco più luminose del nero.